Di Ruggero Alcanterini
L’ECO, LA MARINERIA ITALIANA E IL LIDO DELLA PATRIA – Mi piace ricordare che la nostra testata, L’ECO DEL LITORALE, trae origine proprio dallo stesso pensiero ispiratore che dette spunto a questo volumetto del 1901, dove si trova un concentrato d’amore per quell’angolo di Mediterraneo in cui s’incontrano storia, cultura, diverse tradizioni, tecniche di pesca, l’andar tra le onde e le rime di una increspata poetica … Da Dante, nella Pineta di Ravenna, foresta del suo “divino” Purgatorio (…”Ed ecco più andar mi tolse un rio/ Che inver sinistra con le sue piccole onde/ Piegava l’erba, che in sua ripa uscìo/ Tutte l’acque, che son di qua più monde/ Porrieno aver in sé mistura alcuna / Verso di quella, che nulla nasconde.”…) al Tasso nel Delta del Po “Come il pesce colà, dove s’impaluda / Nei seni di Comacchio il nostro mare / Fugge dall’onda impetuosa e cruda /Cercando in placide acque ove ripare… “ a Garibaldi che, in fuga da Roma con Anita ed un manipolo di patrioti, nel 1849, diretto a Venezia, passando per Cesenatico , braccato dalle navi austriache, a levante della punta di Goro, al rombo delle cannonate, invertita la rotta del suo bragozzo, raggiunge di nuovo la costa e racconta: ” Comunque fosse noi approdammo. Io presi la mia compagna tra le braccia, sbarcai e la deposi sulla sponda…”. Insomma, un mirabile scrigno di preziose note destinate alla lettura per i ragazzi delle classi 4° e 5° elementari, che all’epoca fruivano anche delle Ginnastica Educativa, istituita dalla Legge De Sanctis ventitré anni prima ed erano oggetto delle attenzioni una straordinaria innovatrice come Maria Montessori.