Con delibera di giunta numero 149, l’esecutivo al governo della città di Aprilia ha ricevuto la donazione dell’archivio Don Antonio Muraro di volumi, video e libri destinata al patrimonio culturale del Comune di Aprilia. I testi saranno custoditi, ed al servizio di studenti ed utenti, presso i locali della biblioteca comunale quale rappresentanza della tangibile testimonianza del profondo legame di Don Antonio Muraro, per molti anni parroco della parrocchia San Michele Arcangelo, con la città e la comunità di Aprilia. La donazione, inoltre, testimonia anche il contributo fornito alle attività di aggregazione giovanile, culturale, sportivo e ricreativo di Don Antonio che negli anni è diventato un vero e proprio punto di riferimento per l’intera comunità locale.
“Si tratta di un desiderio che Don Antonio culla da tempo – riferisce il consigliere comunale Vittorio Marchitti – la sua storia è indissolubilmente legata al nostro territorio, una preziosa testimonianza del nostro cammino. Conosco Don Antonio da lungo tempo e quando sono stato contattato ho accettato con grande entusiasmo questa sua iniziativa rivolta alla nostra città. Ho avanzato l’idea alla giunta comunale che si è immediatamente attivata per accogliere la donazione”.
“Considerata l’importanza della donazione ci siamo attivati per recepire il materiale e destinarlo ad una location importante della nostra città come la Biblioteca Manzù – conferma l’assessore alla Cultura Gianluca Fanucci – presso le sale letture si potranno consultare i libri ed i volumi oggetto della donazione che, nel corso degli anni, Don Antonio ha raccolto e custodito”.
Parte della donazione, secondo le intenzioni dell’amministrazione comunale, sarà destinata al costruendo museo civico. “L’operazione di recepimento della donazione – spiegano i due amministratori comunali – verrà celebrata con una manifestazione alla presenza in città di Don Antonio Muraro. Sarà l’occasione per ringraziare Don Antonio per il suo lavoro profuso per la comunità apriliana dentro e fuori la parrocchia di San Michele”.