Il limone verdello e il bergamotto di Citrus, il pomodoro datterino in acqua di mare di Elphood, il pomodorino di Manduria di Lucia Barnaba: protagonisti dell’edizione 2024 di Fare impresa in Italia– l’evento annuale su imprenditoria e sostenibilità organizzato e promosso dall’Università LUMSA in collaborazione con LUMSA ALUMNI Network- sono stati proprio alcuni prodotti tipici del territorio italiano innovati e rilanciati da giovani imprenditori.
Come Marianna Palella, CEO e Brand Manager di Citrus, che ha ricevuto il premio IèS – Impresa è Sostenibilità, istituito quest’anno dall’Università LUMSA. O Matteo Carasoli di Elphood, chef imprenditore ed ex studente dello stesso ateneo che porta i prodotti tipici italiani rinnovati nelle lavorazioni e negli accostamenti sulle tavole di lusso, da Dubai a Singapore.
Made in Italy in continua evoluzione- Rendere attraenti limoni, bergamotti e zucche attraverso inedite contaminazioni con il mondo della moda, del cinema e del design: così Palella ha rilanciato i prodotti del territorio e creato un’azienda in grado di valorizzare frutta e verdura fresca, italiana e di stagione, con un occhio alla sostenibilità, alla responsabilità sociale e alla tutela del lavoro di tutta la filiera.
O reinventare un prodotto semplice e perfetto come il pomodoro datterino grazie al lavoro di Carasoli, giovane chef imprenditore che con il suo gruppo ha messo a punto un’innovativa conservazione in acqua di mare, che esalta il prodotto e che ha conquistato i mercati del lusso di tutto il mondo.
Premio LUMSA ALUMNI Network IèS (Impresa è Sostenibilità) – Un altro prodotto tipico, il pomodorino di Manduria, era al centro del sogno imprenditoriale di Lucia Barnaba, laureata dell’ateneo prematuramente scomparsa alla cui memoria è dedicato il Premio IèS- Impresa è Sostenibilità, assegnato quest’anno per la prima volta a Marianna Palella.
Il premio è destinato ai giovani imprenditori che, seguendo le orme di Lucia, integrano principi di sostenibilità ambientale e sociale nei loro modelli di business, contribuendo a trasformare il tessuto economico verso pratiche più responsabili e rispettose del pianeta.
“Mi rallegro con Marianna Palella, alla quale è stato attribuito il premio Impresa è Sostenibilità, perché rappresenta quei valori, non solo d‘imprenditrice ma anche di persona, che possono essere esemplari per gli studenti e le studentesse, per muoversi in maniera creativa responsabile e intelligente in una situazione in rapidissimo cambiamento” ha commentato il rettore dell’Università LUMSA, prof. Francesco Bonini, intervenuto in apertura del convegno- “Sono proprio i giovani che devono affrontare e vincere la sfida di riuscire ad innovare un settore assolutamente tradizionale, soprattutto in Italia, come l‘impresa“.
“Crediamo molto nella condivisione con gli studenti ecco perché li coinvolgiamo in iniziative come Fare Impresa in Italia” ha sottolineato il prof. Filippo Giordano, ordinario di Economia aziendale all’Università LUMSA, ideatore del format – “Quest’anno abbiamo fortemente voluto il premio ‘Impresa è Sostenibilità’, perché per noi non si può fare impresa senza essere sostenibili, un riconoscimento che abbiamo istituito per onorare la memoria di Lucia Barnaba, una nostra laureata prematuramente scomparsa lo scorso anno. Lucia era una food blogger e un‘imprenditrice sociale che credeva nella sostenibilità intesa come fare impresa per il territorio, rispettando le tradizioni e con uno sviluppo economico sostenibile“.
“La sostenibilità è da sempre uno dei punti di forza di Citrus,” ha detto Marianna Palella durante la cerimonia di premiazione “Per questo sono particolarmente felice e orgogliosa di ricevere questo premio. Non ho conosciuto personalmente Lucia Barnaba, ma l’ho fatto attraverso il racconto della famiglia e degli amici ed è come se avessi incontrato anche io un’amica. Aveva la mia stessa voglia di innovare e valorizzare un prodotto tradizionale in modo che potesse diventare anche un prodotto del futuro. Per questo proveremo a portare avanti il suo sogno, piantando e magari commercializzando il pomodorino di Manduria“.