Dopo la riduzione dei prezzi dei carburanti alla pompa per effetto del taglio delle accise disposto dal Governo, ora anche i prezzi al dettaglio devono scendere in tutta Italia. Lo afferma il Codacons, che ricorda come nel nostro paese l’85% della merce venduta nei negozi e nei supermercati viaggi su gomma.
I listini di benzina e gasolio hanno effetti diretti sui prezzi al dettaglio di una moltitudine di prodotti perché al crescere del carburante aumentano i costi logistici in capo a imprese e attività produttive – spiega il Codacons – Nelle ultime settimane i listini di ortofrutta, alimentari, e altri beni essenziali hanno subito sensibili rincari proprio a causa dell’escalation dei carburanti, con i maggiori costi di trasporto scaricati sui consumatori.
Rincari che ora devono immediatamente rientrare come conseguenza del calmieramento dei prezzi di benzina e gasolio. In caso contrario, si determinerebbe un ingiusto danno economico per le famiglie e una intollerabile speculazione sulle tasche dei consumatori.
In tal senso il Codacons fornisce i dati sulle ripercussioni del caro-prezzi per i bilanci degli italiani: se l’inflazione a marzo salirà al 6% (dal 5,7% di febbraio), l’aggravio di spesa a parità di consumi raggiungerebbe quota +1.843 euro su base annua per la famiglia “tipo”, e addirittura +2.394 euro per un nucleo con due figli.
Per tale ragione chiediamo a tutta la filiera di trasferire sui prezzi al dettaglio la riduzione dei listini dei carburanti alla pompa, in modo immediato e senza alcun ritardo che costerebbe miliardi di euro alle famiglie.