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C’ERA UNA VOLTA LA JUVE

Le pagelle di Monza-Juventus

 

PERIN 6 Fa il portiere tra i pali e…Bonucci con i lanci. Ma è umano e fa quello che può. La qual cosa facessero tutti, non saremmo così inguardabili.

DANILO 5 Niente proiezioni tranne una, giocata da principiante o da “oppositore” con un passaggio corto a Bremer. Poteva e doveva essere il pareggio, ma qualcosa mi dice che… Tanto mestiere, ma da artigiano ad artista la strada è lunga.

BREMER 5 Si fa ammonire con un intervento ingenuo e cade per primo nella tendenza preparata dei giocatori del Monza ad esagerare a prescindere. Così gioca tutta la partita senza poter usare le maniere forti quando occorre. E’ per la seconda volta protagonista di un’occasione ghiotta per segnare, mercoledì con il Benfica, stavolta col Monza, ma non è un bomber. Anzi, a proposito, il vero bomber dov’era, in entrambe le volte?

GATTI 4,5 Non ci capisce niente. Dall’inizio alla fine, passando dalla dormita ghiresca su Gytkjaer nell’azione del goal brianzolo. Un fantasma che si aggira nell’area di rigore, agitato inutilmente come solo Banquo nel Macbeth. Mi dispiace, ma gli sta bene a coloro che lo invocano in coppia con Bremer.

DE SCIGLIO 5 Spaesato e pensieroso. Mentre pensa, il suo avversario gli ha già dato 10 metri. C’è rimasto lui ed è giocoforza farlo giocare, è tutto detto.

McKENNIE 4,5 Stavolta sceglie di giocare nel secondo tempo e di marcare visita fino al 45°. Giocare, oddio, è un parolone, giocare. Diciamo che si palesa e accenna a correre per onor di firma. Dovrebbe far da scudiero a Paredes, ma non si infila nemmeno gli speroni per andare al rodeo.

PAREDES 6 Ci mette il piede e forse anche l’idea di apparire un calciatore. Forse qualcuno non lo ha avvisato che c’è in atto una sorta di ammutinamento e quando lo capisce si adegua, tirando ai piccioni una punizione. Dai suoi piedi partono le uniche parvenze di palloni seri.

MIRETTI 5 O.K. ragazzo, abbiamo scherzato. Ora che sai cosa significhi giocare in prima squadra, puoi tranquillamente tornare nella “Juventus new generation” (under 23 sa tanto di provinciale, mannaggia a voi!). D’accordo, è difficile giocare nel “casino”, ma mi si aiuti a ricordare una palla che abbia un senso. I contrasti non contano, perché quelli sono di routine. (FAGIOLI S.V. Fragile nel buio. “Si devono far giocare i giovani” Chi lo disse? Mi si aiuti a ricordare…)

DI MARIA 4 Ahi ahi ahi Angel, non sai quale sia il livello carognesco di un difensore senza tecnica, che si arrangia come può e che hanno allevato in mezzo ai bovini. Ahi ahi ahi Angel, ci sei cascato come un tordo. Già questa Juve ha problemi in 11, figuriamoci in 10 ed è il buio pesto! Col Bologna alla ripresa, quella timida fiammella di speranza che sei, non ci sarà e saranno i soliti “volatili per diabetici”. Forse sarebbe bastato il giallo, ma chi viene designato a priori non vede l’ora di penalizzarci. Che aumenta le difficoltà…

KOSTIC 5,5 Non trovo argomenti per prendermela con lui e quindi quasi lo assolvo. Non fosse altro che è da poco che sta a Torino ed ha ancora un briciolo di teutonico dentro. Però, la sua azione scema di minuto in minuto, fino a sparire del tutto e non è buon segno (KEAN 5,5 Fa più lui che tutti gli altri messi insieme. Peccato che la condizione sia precaria, per usare un eufemismo e indirizzi in bocca al portiere l’unica azione pericolosa di tutta la gara. Almeno lì, lui ci arriva e mi fermo per evitare epiteti da arresto immediato)

VLAHOVIC 4 Non solo è nullo là davanti, ma nelle poche volte che decide (bontà sua) di abbassarsi, distribuisce gli appoggi senza il benchè minimo dosaggio. O troppo lungo o troppo corto o troppo forte o tipo ciofeca. Ecco che viene il dubbio che Dusan giochi “contro”, altrimento deve delle spiegazioni per la sua svogliatezza, prima di tutto ai tifosi che lo hanno invitato prolungatamente ad andare a lavorare.

LANDUCCI (ALLEGRI) N.G. Nel senso che non me la sento di giudicare una prestazione senza 8 (otto !) titolari, 2 squalificati (e sappiamo il perché) e 50 minuti in 10 uomini. Detto questo, i dirigenti devono scoprire se qualcuno negli spogliatoi abbia deciso di giocare contro il mister o contro la società o contro il diavolo che li porti. Perché, pur con tutte le attenuanti del caso, la concentrazione non esiste, l’applicazione non c’è, la voglia di vincere è scivolata nel cesso. L’onore pare che non freghi niente a sti sciamannati. E’ l’unica cosa che conta ormai, visto che vincere una partita sembra un traguardo da “fatica” di Ercole. C’è la sosta nazionali, chissà che possa venire utile da spendere in una qualche forma di preparazione o nel contempo da trascorrere nel lavaggio al cervello alle menti labili di giovanottoni in crisi di identità.

P.S. Chi pensa che basti vestire il bianconero per portare a casa la vittoria, si sbaglia di grosso. Visto che l’esercito dei tifosi “faciloni”, quelli che di fronte a domini imbarazzanti negli anni belli, giudicavano le vittorie alla stregua di atti dovuti, sono serviti. Andate a lavorare, voi sì…

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