Sembra avere un epilogo positivo la “Casa dei Papà“ a Latina. Nel prossimo consiglio comunale del 3 agosto verrà infatti portato in aula l’importante progetto sociale al fine di rendere operative le tre unità immobiliari a struttura di accoglienza residenziale per padri separati.
Attraverso un finanziamento da avanzo vincolato verranno destinati 103.042 euro per attrezzature ed arredi, mentreper il pagamento delle utenze saranno impegnati 50.470 euro.
Ne dà notizia attraverso una nota stampa il consigliere comunale Matteo Coluzzi. «Dopo numerose discussioni, accesi confronti ed il Question Time presentato dal sottoscritto verranno finalmente impegnate le somme per il concreto avvio del progetto ‘Casa dei Papà’, per la quale la Regione ha concesso per l’attuazione un finanziamento di euro 220.000,00 ( recepita dal comune con Deliberazione di C.C. n.569 del 8/11/2012 avente ad oggetto: Immobili comunali di cui alla Deliberazione di Consiglio Comunale n.36/09-Individuazione della destinazione sociale).
In seguito all’interrogazione da me indirizzata in data 2 febbraio 2017 all’assessore Patrizia Ciccarelli – spiega Coluzzi – fu risposto che la consegna degli alloggi agli aventi diritto non era avvenuta poiché le unità abitative erano ancora sprovviste di allacci per l’erogazione di luce, acqua e gas. Il problema con i contatori avrebbe dovuto avere rapida soluzione dando seguito alla consegna definitiva dei alloggi ai papà in difficoltà che hanno fatto richiesta, ma così non è stato.
Nonostante l’attesa, la tenacia nell’evidenziare l’importanza di tale argomento ha trovato finalmente riscontro. Nel consiglio del 3 Agosto 2017 verrà infatti portato in aula tale tema al fine di rendere operative le tre unità immobiliari a struttura di accoglienza residenziale per padri separati.
Con finanziamento da avanzo vincolato verranno destinati 103.042 euro per attrezzature ed arredi, mentre per il pagamento delle utenze saranno impegnati 50.470 euro circa.
Sicuramente un passo avanti per dare risposta a coloro che attendono ormai da tempo una abitazione dove poter stare con i propri figli, ma che sarà motivo di compiacimento di tutti coloro che hanno a cuore questa tematica solo nel momento in cui sarà realmente avviato il progetto in questione. Considerate le tempistiche e considerato tale impegno economico, l’auspicio è che finalmente adesso si possa procedere alla consegna delle unità abitative oltre alla riapertura del avviso pubblico per l’assegnazione degli alloggi ancora non destinati».
Per il consigliere Coluzzi, tuttavia, «resta l’interrogativo su che fine abbiano fatto quelle somme che già furono impegnate per arredare i tre alloggi con annesso un piccolo giardino in via Scipione L’Africano ma non mancherà occasione per appurarlo nelle sedi preposte».
«Questa amministrazione – conclude – è perfettamente al corrente che alcuni di essi sono ospiti nei dormitori e che spesso sono costretti ad incontrare i figli in luoghi pubblici o centri commerciali. Senza contare per alcuni il rischio di vedersi sottratti del diritto di poter vedere e frequentare i propri figli.
Parliamo a tutti gli effetti dunque di una azione che riguarda pienamente la salvaguardia dei nuclei familiari e dei minori stessi.
Questa della ‘Casa dei Papà’ così come ogni argomento che riguardi l’emergenza abitativa e genitoriale che stiamo vivendo rientrano tra le le vere priorità che devono essere affrontate, il diritto sociale di una cittadinanza che oggi più che mai ha bisogno di risposte concrete e tempestive».
Lo sgombero degli abusivi che avevano occupato gli appartamenti di proprietà comunale destinati al progetto “Casa dei papà separati” è una piccola vittoria per l’ADIANTUM – Associazione di Aderenti Nazionale per la Tutela dei Minori che già a settembre 2015 aveva denunciato le irregolarità.
«Una vittoria della legge contro la prepotenza di gente senza scrupoli – commentava Giacomo Rotoli, presidente di ADIANTUM – e una piccola/grande vittoria anche per la nostra associazione, che per prima ha denunciato quanto stava accadendo sotto gli occhi delle Istituzioni locali».
«Ci siamo spesi tutti con impegno affinché questo sopruso, commesso ai danni di fasce deboli della popolazione quali sono i papà separati, cessasse – dichiara Massimiliano Gobbi, coordinatore nazionale ADIANTUM -. Dopo anni di lotte, è arrivato il momento di consegnare le case ai destinatari previsti dal Comune e riaprire l’avviso pubblico per assegnare gli alloggi non ancora destinati»