La situazione nelle carceri del Lazio continua ad essere molto critica, sia dal punto di vista del sovraffollamento sia per quanto riguarda le condizioni di lavoro degli agenti di Polizia penitenziaria.
La presenza dei detenuti negli istituti presenti sul territorio regionale laziale è cresciuta ulteriormente rispetto al mese di dicembre 2017. Solo un mese fa, a gennaio, risultavano 108 unità in più, mentre oggi, metà febbraio, il dato è aumentato ancora e siamo arrivati a 89 detenuti in eccesso.
I dati (clicca qui) sono quelli del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), osserva il segretario generale aggiunto della Cisl Fns, Massimo Costantino, e mostrano “un pericoloso sovraffollamento delle strutture carcerarie, che ormai da tempo denunciamo con forza ma senza apprezzabili risultati”.
I numeri parlano chiaro: sono 6326 i detenuti reclusi nei 14 Istituti della regione al 31 gennaio 2018, rispetto ad una capienza regolamentare prevista di 5258 posti, un più 1068 detenuti nel Lazio.
“Nonostante le misure deflattive adottate dal Governo – spiega Costantino – l’affollamento penitenziario è tornato a crescere. Grave anche la situazione del personale di Polizia Penitenziaria per il sovraffollamento, l’inadeguatezza edilizia delle strutture penitenziarie e nello specifico per la crescente, e più volte evidenziata, carenza di risorse umane”.