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CAIRO: DERBY MISSIONE COMPIUTA E ANCHE JURIC GETTA LA SPUGNA

Niente di nuovo in casa granata, questo potrebbe essere il titolo di un film che sa più di noir e macabro che di romanzo.

Niente di nuovo perché ciò che è successo sabato allo Stadio Olimpico (per favore non chiamatelo più Grande Torino è un insulto…) con l’ennesima sconfitta per 1 a 0 è esattamente ciò che ci si aspettava. Solamente i più stolti avrebbero potuto credere che il Torino di Urbano Cairo potesse vincere il derby contro la Juve forse più malandata degli ultimi 30 anni.

Certo il Maccabi Haifa, neanche primo nel campionato israeliano (dicasi israeliano!), si può paragonare ad una squadra media della serie B italiana, per non parlare che i bianconeri finora le avevano “prese” da chiunque ma si sa, il Toro fa resuscitare anche i morti ed infatti così è stato.

“Ma stai a vedere che gli ha restituito il favore di Blackstone e di Bremer” tuonano alcuni tifosi… Come diceva Andreotti “a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”. Di sicuro il risultato di sabato riassume alla perfezione 18 anni di Cairo!

Ma di chi è la responsabilità di questa continua debacle secondo il tifoso medio granata? Semplice, dei vari allenatori succedutisi sulla panchina granata. Puntualmente piovono le critiche anche contro Juric colpevole di non aver schierato secondo i più critici, una punta di ruolo (manco avessimo Cristiano Ronaldo o Luis Suarez!) dimenticandosi che le uniche punte che abbiamo noi forse arrivano a 10 gol in due a stagione di cui uno di soli 22 anni praticamente sempre “rotto”!

Sentire su Osservatorio Granata (la nota trasmissione in onda ogni martedì alle 21) Walter Casagrande parlare di cosa fosse il derby fino a 30 anni fa e poi vedere questo surrogato fa davvero male. Perfino i derby con squadre più scarse di questa (troppe dal 1995 in poi) erano temuti dai “rigatin”!

Ad aggravare la situazione il giorno dell’anniversario di Gigi Meroni con tanto di maglia esposta allo stadio. Chiediamo una gentilezza alla Società granata: “Siete pregati di non profanare più i simboli di quella che è stata una gloriosa società e che nulla ha che fare con questa gestione”.

In campo per di più è scesa una formazione di soli stranieri alla faccia dell’identità di squadra e del senso di appartenenza. Di questi alcuni sono già con le valigie pronte (Lukic) altri sono prestiti che probabilmente non verranno mai riscattati come sempre, perché troppo onerosi (Vlasic).

JURIC CON LA VALIGIA PRONTA

Unico colpevole secondo alcuni assidui sostenitori pro-Cairo è il tecnico Ivan Juric, perfetto parafulmine di una società assente e mal gestita da 18 anni.

Le dichiarazioni a fine gara del tecnico croato sono un macigno per le speranze di questa squadra: “A gennaio non chiedo rinforzi ho sempre preso due schiaffi e fatto tre passi indietro” tuona Juric che prosegue con una frase sibillina: “A maggio vedrò cosa fare”.

Cosa farà lo si sa già da quest’estate quando dopo il litigio con Vagnati, il tecnico stava andando a dare le dimissioni ma fu fermato dai giocatori che erano dalla sua parte. Ma a maggio salvo inversioni di tendenza societarie alquanto improbabili, Juric lascerà il Torino.

Un duro colpo per i tifosi che avevano visto nel tecnico di Spalato un barlume di speranza per rinascere ma se dall’altra parte l’unica volontà è fare plus-valenze e profitti difficilmente le due cose potranno mai andare d’accordo.

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