E’ bufera per quel che riguarda le pensioni. L’Istituto di Previdenza Sociale nega ma, a quanto pare, molto presto si andrà in pensione più tardi del previsto.
Il 2025 non è iniziato benissimo per quel che riguarda le pensioni le quali, tuttavia, ogni anno, alla fine, rappresentano sempre una sorta di “campo minato” su cui è difficile muoversi senza far scoppiare il caos. L’Inps nega che ci saranno modifiche ma a quanto pare è già stato deciso: a breve potrebbero aumentare i requisiti per l’accesso alla pensione.
Al momento per poter uscire dal lavoro è necessario avere almeno 67 anni e non meno di 20 anni di contributi (15 nel caso delle deroghe Amato). Inoltre, per chi ha iniziato a versare i contributi a partire dal 1996, è necessario anche raggiungere un assegno previdenziale pari almeno all’importo dell’assegno sociale.
Già l’età pensionabile a 67 anni, a molti lavoratori, sembra eccessiva e di certo non agevola il ricambio generazionale all’interno delle aziende. Ma molto prima di quello che crediamo l’età per accedere alla pensione potrebbe aumentare ulteriormente e potrebbero aumentare anche gli anni di contribuzione necessari per smettere di timbrare il cartellino.
Pensioni: ecco cosa cambierà
E’ lotta tra Inps e CGIL: a quanto pare il Sindacato avrebbe notato un “dettaglio” che darebbe già per certo l’aumento dell’età pensionabile. L’Istituto di Previdenza Sociale diretto da Gabriele Fava nega tutto ma il simulatore online non mente. Vediamo che cosa potrebbe cambiare a breve.
L’età pensionabile è destinata ad aumentare a causa dell’aumento della durata media della vita. Se così non fosse l’Inps dovrebbe erogare assegni per un arco temporale progressivamente più lungo e questo prosciugherebbe le casse statali in men che non si dica. Un conto è erogare pensioni per 30 anni, un conto erogarle per 40.
L’età pensionabile, dunque, ogni tot anni subisce un piccolo scatto in avanti. Da anni, però, è ferma a 67 anni in quanto con la pandemia di Covid l’aspettativa della vita ha subito una brusca frenata e, per quello, fino al 2026 siamo sicuri che per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria basteranno 67 anni.
Ma dal 2027 non si esclude un piccolo balzo in avanti che, presumibilmente, sarà di 3 mesi. Il Governo non ha ufficializzato nulla ma l’Inps, a quanto pare, si è portata avanti e nel simulatore di pensione online, a partire dal 2027, ha già inserito questo aumento di 3 mesi. Dettaglio che non è sfuggito alla CGIL la quale ha sollevato un polverone e ha chiesto chiarimenti all’Inps che, però, ha negato tutto.
Che cosa succederà? E’ ancora presto per parlare ma non possiamo escludere a priori che, dal 2027, l’età pensionabile potrebbe salire a 67 anni e 3 mesi mentre per fruire della pensione anticipata ordinaria potrebbero servire 43 anni e 1 mese di contributi per gli uomini e 42 anni e 1 mese per le donne.