Assegno Unico 2025, dai ritardi alle novità fino alle maggiorazioni: come funzionano gli accrediti

Con l’inizio del 2025, arrivano anche alcune novità riguardo l’assegno unico per i figli a carico. Se nel mese di marzo i pagamenti potrebbero subire un piccolo ritardo, niente panico: si tratta di una questione tecnica già verificatasi in passato. L’INPS, infatti, ha comunicato che, a causa dell’adesione al sistema “Re.Tes” della Banca d’Italia, gli accrediti dell’assegno unico saranno effettuati a partire dal 20 marzo, circa cinque giorni dopo la data abituale.
Questo ritardo riguarda solo i pagamenti dei mesi da febbraio a giugno, che avverranno sempre intorno al 20 del mese, mentre non cambiano le tempistiche per la prima rata del beneficio, che sarà corrisposta entro la fine del mese successivo alla presentazione della domanda.
Motivi del ritardo e come funzionano gli accrediti
L’INPS ha spiegato che l’introduzione della nuova procedura di tesoreria, entrata in vigore dal 1° gennaio 2025, ha comportato un allineamento dei tempi per l’erogazione delle prestazioni. Non c’è nulla di cui preoccuparsi, poiché si tratta di una riorganizzazione tecnica che influenzerà solo i primi mesi dell’anno.

Gli importi, invece, non sono stati modificati e seguiranno le solite modalità legate all’Isee del nucleo familiare. Per chi non ha presentato una nuova dichiarazione sostitutiva unica (DSU) entro il 28 febbraio, l’assegno sarà erogato con il valore minimo di 57,5 euro.
Novità sugli importi e maggiorazioni dell’assegno unico
Inoltre, c’è una data importante da ricordare: entro il 30 giugno 2025, sarà necessario inviare la nuova DSU per aggiornare l’importo dell’assegno, che sarà calcolato in base all’Isee aggiornato. Il portale unico Isee dell’INPS offre la possibilità di ottenere una DSU precompilata, semplificando così il processo di aggiornamento.
Se la DSU verrà inviata entro la data di scadenza, gli arretrati relativi alla differenza di importo saranno accreditati successivamente. Ma quali sono le maggiorazioni previste per l’anno 2025? In particolare, per i figli con disabilità, l’importo dell’assegno aumenta sensibilmente: fino a 120,6 euro per i figli non autosufficienti.
Inoltre, esiste una maggiorazione di 23 euro per ogni figlio di madri di età inferiore ai 21 anni, che non dipende dal reddito del nucleo familiare. Un’altra importante novità riguarda le famiglie con più figli: dal terzo figlio in poi, l’assegno aumenta progressivamente, con una maggiorazione che può arrivare fino a 150 euro mensili per i nuclei con almeno 4 figli a carico.
Infine, non mancano anche le novità sul fronte del “secondo percettore di reddito”. A partire da marzo 2025, questa maggiorazione sarà riconosciuta solo in base al reddito del nucleo familiare e varrà per chi ha un Isee fino a 25.000 euro. Per i nuclei con Isee più alto, la compensazione non sarà più disponibile.
Un assegno sempre più personalizzato
L’assegno unico per il 2025 si presenta quindi con alcuni ritardi nei pagamenti, ma anche con molte novità e possibilità di miglioramento per le famiglie. Con l’aggiornamento della DSU, infatti, ogni famiglia avrà la possibilità di ottenere un importo maggiore in base alle proprie condizioni reddituali e familiari. Le maggiorazioni per figli disabili e famiglie numerose sono sicuramente un segnale positivo, ma è importante ricordarsi delle scadenze per non perdere benefici economici significativi.