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Binari vecchi, promesse nuove: il tram 8 e l’eterno cantiere romano

Roma, ancora problemi con i tram: stavolta sono i binari finiti nell’occhio del ciclone, eppure i cantieri sono diventati ormai annosi

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Binari vecchi, promesse nuove: il tram 8 e l’eterno cantiere romano – lecodellitorale

Avete mai sentito il suono di un tram che si ferma di colpo, senza preavviso? Succede a Roma, e non di rado. Venerdì 27 giugno è toccato di nuovo al tram 8. Non un vero deragliamento, ma ci siamo andati vicini. Il convoglio ha “sviato” poco dopo Trastevere, costretto a fermarsi a causa di binari usurati risalenti agli anni ’90.

E il risultato? Ancora una volta: autobus sostitutivi e passeggeri lasciati a piedi. La città eterna inciampa ancora su rotaie troppo vecchie per reggere il passo del tempo.

Una linea simbolo… dei ritardi

Non è la prima volta che il tram 8 finisce al centro di un pasticcio. I lavori per la sostituzione dei binari, iniziati a luglio 2022, avrebbero dovuto durare 9 mesi. Nove. E invece l’“ottovolante”, come lo chiamano affettuosamente i pendolari, è tornato in servizio solo nell’ottobre del 2023.

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Una linea simbolo… dei ritardi – lecodellitorale

Un ritorno che, tra l’altro, è stato tutto tranne che trionfale: nella stessa giornata ci sono stati problemi alle sottostazioni elettriche e l’intera linea è stata nuovamente sospesa. Da quel momento in poi, la storia è stata un’altalena di interruzioni, lenti avanzamenti e chiusure a ripetizione.

A gennaio 2024, il tram è stato fermato per altre 5 settimane, soprattutto per i cantieri su Ponte Garibaldi, poi di nuovo off limits ad agosto. Come se non bastasse, sono arrivati anche gli interventi al deposito di Porta Maggiore, lasciando Roma senza buona parte della sua rete tranviaria. E nel frattempo, mentre le ruspe scavano e gli operai lavorano (a fasi alterne), i vecchi binari continuano a far rallentare i mezzi fino quasi a fermarli.

80% rifatto, ma quel 20% può far saltare tutto

Oggi, secondo quanto comunicato, circa l’80% della linea è stato finalmente sostituito. Ma quel 20% rimasto può ancora creare gravi disservizi, come dimostra proprio l’episodio di fine giugno.

Intanto si annunciano altri interventi estivi: rifacimento delle sedi tranviarie su viale Regina Margherita, via di Tor di Quinto, ponte Regina Margherita, Passeggiata di Ripetta… ma attenzione: non si parla di sostituire i binari. Almeno non subito. Servono ancora fondi, ancora tempo, ancora pazienza.

La verità è che per anni i tram a Roma sono stati dimenticati. Dimenticati nei bilanci, nei piani di mobilità, nelle priorità politiche. E oggi si vedono i risultati. La tanto sbandierata “cura del ferro” promessa da questa amministrazione sembra più uno slogan che un piano concreto.

Dei progetti futuri, al momento, solo la tranvia Togliatti è davvero partita. Dei nuovi tram, invece, nessuna traccia. E se non si completano nemmeno le sostituzioni dei binari esistenti, difficile pensare a un salto di qualità.

Viene allora da chiedersi: quanto ancora dovrà aspettare Roma per un servizio tranviario all’altezza di una capitale europea? Forse la risposta è nei cantieri. Ma forse, più semplicemente, sta nella volontà di rimettere davvero i trasporti pubblici al centro. Per ora, i romani restano ad aspettare alla fermata, tra un bus sostitutivo e l’ennesimo annuncio di lavori “imminenti”.

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