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Atac, i soldi spesi per il Pnrr: ecco come sono stati investiti

Atac, ecco come ha speso i soldi del Pnrr l’azienda di trasporti pubblici romana; tutti gli interventi realizzati

Autobus Atac
Atac, i soldi spesi per il Pnrr: ecco come sono stati investiti (Ansa Foto) – lecodellitorale

Avete mai pensato a cosa potrebbe succedere se il trasporto pubblico romano ricevesse finalmente una spinta seria? Non un ritocchino, ma un vero shock economico, capace di rinnovare autobus, tram, infrastrutture e persino pensiline. Ecco, il 2024 è stato proprio quell’anno.

Complice una combinazione rara di fattori – fondi del Giubileo e risorse del Pnrr – Atac si è trovata a gestire un budget di investimenti che non aveva mai avuto prima: 279,2 milioni di euro. Un’enormità se pensiamo che solo un anno fa erano stati poco più di 57 milioni.

Un cambio di passo netto, accompagnato però da un’altra cifra importante: il debito. Alla fine del 2024 ha raggiunto i 600 milioni di euro, in crescita rispetto ai circa 429 milioni del 2023. Un rischio calcolato? Forse sì. Perché se c’era un momento per osare, era questo. Roma aveva bisogno di nuovi mezzi, strade più sicure e fermate più moderne. E Atac ha risposto presente.

Autobus, tram e infrastrutture: come sono stati spesi i milioni

Gran parte del budget è andato al cuore pulsante del trasporto pubblico: i mezzi. L’azienda ha investito pesantemente nel rinnovo della flotta di autobus, puntando su modelli elettrici, ibridi, a metano ed Euro 6.

Autobus elettrico
Autobus, tram e infrastrutture: come sono stati spesi i milioni (Ansa Foto) – lecodellitorale

Sono stati ordinati 202 bus elettrici da 12 metri (63,1 milioni di euro, quasi tutti coperti dal Pnrr), 110 bus ibridi da 18 metri (46,2 milioni da fondi giubilari) e 126 a metano (39,1 milioni). Una trasformazione verde che, se continuerà, potrebbe cambiare davvero il volto della mobilità capitolina da qui al 2027.

Ma non si è trattato solo di autobus. Il 2024 ha segnato anche l’inizio di una nuova stagione per i tram di Roma. Sono stati versati due acconti, da 27,7 e 13,6 milioni, per una fornitura complessiva di 60 nuovi tram. Si tratta solo di una parte dei 121 convogli previsti per il futuro, ma è un segnale forte e chiaro: il trasporto su rotaia non è stato dimenticato.

Gli interventi infrastrutturali hanno interessato anche la metropolitana. Per il rifacimento dei binari della linea A, nel tratto “Ottaviano – Battistini”, sono stati impiegati 8,9 milioni (di cui 7,8 dal Giubileo). Altri 7,7 milioni sono andati alle scale mobili della metro A, mentre sulla B si è speso finora 2,6 milioni su un totale di 10 previsti. Tra le novità più visibili in città, anche il piano fermate: 8,8 milioni per pensiline hi-tech, nuove paline e info-point digitali.

I primi effetti: nuovi bus su strada e promesse sul futuro

Una parte di questi investimenti è già diventata realtà. Durante il 2024 sono entrati in esercizio 110 autobus Solaris da 18 metri, 135 Solaris da 12 metri (su un totale di 244) e 110 Iveco Eway elettrici da 12 metri, che inizieranno a circolare da marzo 2025. Senza dimenticare i primi 10 bus completamente elettrici, già operativi.

E non finisce qui: sono in arrivo nuovi treni per la metro B firmati Hitachi, attesi sulle rotaie entro luglio. Più nebuloso, invece, il calendario per i tram bidirezionali, ma la direzione sembra finalmente tracciata. Intanto si lavora anche nei depositi: a Porta Maggiore sono stati spesi 3,3 milioni per la riqualificazione, mentre a Portonaccio, grazie al Pnrr, si stanno installando le prime infrastrutture di ricarica elettrica (1,6 milioni).

Insomma, dopo anni di immobilismo, Roma si sta davvero muovendo. La domanda ora è: riuscirà a mantenere questa velocità nei prossimi anni? O questi fondi straordinari resteranno un’eccezione irripetibile? Per chi ogni giorno prende un autobus o una metro, la speranza è che il 2024 sia solo l’inizio di una rivoluzione a lungo attesa.

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