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ARDEA – A Tor San Lorenzo, le telecamere di Striscia per chiedere spiegazioni sulla chiusura degli arenili

Vie di accesso al mare chiuse al passaggio delle auto. Ecco la realtà che si presenta oggi a Tor San Lorenzo; metri e metri di vie inaccessibili ai bagnanti, perché ritenute “all’interno” di consorzi privati, che appunto, dicono no all’ingresso delle auto se non a pagamento. Una situazione insostenibile che ha portato un folto gruppo di cittadini a chiedere l’aiuto di Striscia la Notizia. Il famoso programma di denuncia, visti i fatti, non ci ha pensato due volte e ha inviato Jimmy Ghione a controllare cosa stesse succedendo. Ciò che ha potuto constatare ha dell’incredibile: vie che da pubbliche diventano private, jersey messi a chiusura degli ingressi, una specie di tassa (uno o due euro) per poter entrare nei parcheggi o solamente per accedere alle vie che portano alle spiagge. Naturalmente gli abitanti dei consorzi hanno spiegato, ai microfoni di Striscia, che la situazione è grave perché con la chiusura degli accessi, il turismo è calato ancor di più, che disabili e carrozzine con bambini devono farsi metri e metri di strada per poter scendere in spiaggia e si chiedono come mai il comune non ha ancora fatto nulla per contrastare questo fenomeno.

“Mi sono fatta portavoce dei cittadini” spiega Monica Fasoli, storica commerciante di Colle Romito e rappresentante di Noi con Salvini – Ardea, “Perché ci rendiamo conto che una situazione così è insostenibile. Abbiamo avuto delle ripercussioni negative sul turismo, sulla circolazione e anche sulle tasse. Gli abitanti dei consorzi si chiedono da anni come mai, nonostante le richieste fatte al Comune per capire cosa stesse succedendo, ancora nessuna risposta è stata fornita, nessun cambiamento e intervento sia stato effettuato. Abbiamo prove inconfutabili di alcune strade che hanno cambiato “toponomastica”, diventando in parte pubbliche e in parte private. Commercianti che si ritrovano le particelle catastali cambiate da un momento all’altro, vedendo le proprie attività soffocate da una non si sa bene quale necessità di “recintare” gli spazi per il transito e gli accessi alle spiagge. Questi signori non capiscono che la chiusura dell’acceso al mare è un abuso, perché il mare è un bene comune e tra l’altro penalizza la crescita imprenditoriale e turistica”.

Spostandosi al Palazzo comunale, dove gli inviati di Striscia, nei loro servizi, sono abituati a recarsi per chiedere risposte agli amministratori cittadini, Jimmy Ghione ha scoperto le vicissitudini di uno dei commercianti di Tor San Lorenzo, Paolo, storico proprietario di un chiosco che, dopo denunce su denunce senza replica alcuna, ha deciso di fare un gesto estremo: stamani infatti, ha deciso d’ incatenarsi all’interno dello stesso Palazzo comunale: “Sono anni che denuncio ciò che accade, e ancora nessuno ha mai dato risposte certe, né il Sindaco, né chi per lui. Ho deciso d’ incatenarmi in Comune, anche se questo minerà la mia salute, perché ormai ho capito che solo un gesto forte può scuotere le coscienze e fare in modo che le attività commerciali e gli utenti possano liberarsi da queste “catene” che rischiano di far morire definitivamente Ardea”.

Il Sindaco Di Fiori sembrava non avesse intenzione di rispondere alle domande di Striscia, lasciando il palazzo comunale prima dell’arrivo della troupe e dando mandato al Capo di Gabinetto di rispondere alle domande.

Alla fine, il “Primo Cittadino”, dopo l’uscita del nostro servizio, Ghione lo ha incontrato ma fuori del Palazzo.

Da parte sua, la Fasoli ha concluso: “ Ci auguriamo che il Sindaco, prima della fine del suo mandato, prenda in considerazione queste situazioni ormai allo sfinimento”.

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