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Anzio il Litorale sommerso: Dopo 67 anni il Lido Garda rischia di sparire

Anzio, il mare ha divorato la costa. Alcune spiagge simbolo storico della città neroniana sono sparite e nel migliore dei casi dimezzate. A distanza di un anno e dopo il lockdown i turisti hanno trovato uno spettacolo desolante ossia spiagge ridotte ad un lembo di sabbia appena calpestabile. Non sono state le disposizioni ad impedire gli assembramenti ma bensì la mancanza di arenile, che permette a pochissime persone di poter andare al mare. Tra queste il Lido Garda che dopo 67 anni rischia di chiudere, perché sommerso. Turisti, balneari e residenti dopo il tragico periodo della quarantena subita per l’emergenza Coronavirus, dovranno ancora portare pazienza ed attendere quello che da anni sembra un miraggio, ossia fermare l’effetto devastante del mare. Nel Lazio sono in fase di erosione 63 km di costa (pari al 23% del totale).
A febbraio il sindaco di Anzio Candido De Angelis sollecitava la Regione ad intervenire:
“La nostra costa, in diversi tratti, necessita di interventi urgentissimi di messa in sicurezza, a cominciare dall’area della Villa di Nerone e dal litorale di Anzio Colonia, Marechiaro e Cincinnato. Finalmente il Ministero dell’Ambiente ha stanziato oltre tre milioni di euro per la ripresa dei lavori, interrotti dalla Regione negli anni scorsi, per intervenire con il ripascimento duro nel tratto compreso tra Capo d’Anzio e Tor Caldara. Auspico che la Regione Lazio, ottenuti i fondi dal Ministero, proceda con la massima efficienza all’espletamento di tutte le procedure per dare il via all’intervento”
Oggi gli uffici regionali dell’assessore ai lavori pubblici Alessandri, ci fanno sapere:
“Non abbiamo interrotto i lavori sono in progettazione. Attendevamo il trasferimento dei fondi per lo sviluppo e la coesione dal Governo, stanziati nei mesi scorsi, durante il lockdown.” Ancora dubbi e perplessità però sui lavori in progettazione. Non è chiaro se abbiano subito una variazione o riguardino sempre i pennelli antierosione fortemente osteggiati da Legambiente: “Perché inutili e dannosi e che potrebbero distruggere 4 chilometri di costa, aggravando in maniera considerevole il fenomeno dell’erosione del litorale”

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