È in atto un processo mediatico, nei confronti della donna che recentemente ha perso il marito e le sono stati tolti i figli. È avvenuto tutto lo scorso 13 novembre, la donna, ha trovato il marito morto seminudo in giardino ed ha avvisato il 118. I sanitari hanno allertato la polizia locale, che sopraggiunta sul posto, l’ha trovato accasciato sul tavolo del giardino. Portato all’interno della abitazione si è proceduto agli accertamenti di rito.
L’uomo era non vedente ed è deceduto nella notte tra il 12 ed il 13 novembre, il suo corpo è stato rinvenuto la mattina. Il medico legale, ha scritto per morte naturale, ma il legale della donna sembrerebbe voler chiedere un autopsia.
Gli agenti entrati in casa hanno trovato un grave stato di degrado e sporcizia e quattro bambine. Motivi per i quali è stato ritenuto necessario togliere le figlie alla donna, già in forte stato di shock, per la morte del marito. I funerali si sono svolti il 14 novembre e le bambine non hanno potuto assistere. Affidate ai servizi sociali sono state divise in due strutture. Una situazione gravissima, raccontata in diversi salotti televisivi a cui la signora ha partecipato, pensando di poter in questo modo riottenere l’affido delle sue figlie, ma si è sentita manipolata e strumentalizzata. Il suo dolore e il suo disagio sono diventati spettacolo. Non riesce nemmeno a rientrare in casa, costantemente sotto assedio della stampa, che ancora non ritiene concluso il caso. Una donna la sta aiutando in questo difficile momento, in cui la lucidità di chiunque vacillerebbe. L.U. sono le iniziali della signora di origini torinesi, che ci viene riferito era stata già segnalata dalla Procura dei minori del Piemonte e della Valle d’Aosta ma senza seguito. Perché? Il suo percorso di moglie e madre si ferma ad Anzio, dove la procura dei minori di Roma e la procura di Velletri hanno aperto due fascicoli per ricostruire l’intera vicenda ed individuare le responsabilità del caso.
Ci viene inoltre riferito che la situazione era già stato segnalato ai servizi sociali di Anzio, ma non risulta.
Le bambine non frequentavano nessun istituto scolastico. La donna è entrato in contatto con un senatore della Repubblica Antonio Saccone legato al nostro territorio, per chiedere un’ interrogazione parlamentare. Il senatore sta studiando il caso e ci ha dichiarato:
“Auspico la massima attenzione e sensibilità nel trattamento della vicenda, al fine di evitare ulteriori turbamenti nei minori, per il quale il Sindaco di Anzio, ha garantito il massimo impegno della amministrazione già attivata in tal senso.”
Linda Di Benedetto