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Anzio criminale ? Roba da fiction tv, il Sindaco Bruschini respinge sdegnato le illazioni de la 7.

In merito al servizio della rete televisiva di La 7 dal titolo: “ANZIO NELLA MORSA DELLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA”, sulle presunte infiltrazioni mafiose, radicate nel territorio anziate e portate come interrogazione in parlamento, il 5 ottobre da un gruppo di senatori, riportiamo parte del testo del servizio e le reazione del primo cittadino cittadino Luciano Bruschini in difesa della cittadina screditata:
“Cosa succede ad Anzio l’antica città di Nerone, finita nelle cronache della microcriminalità organizzata, con un interrogazione parlamentare presentata il 5 ottobre, da un gruppo di senatori che chiede al ministro dell’interno una commisssione d’insediamento all’interno del comune per indagare su eventuali infiltrazioni mafiose. Il sindaco minimizza, parla di un attacco politico. Nel comune di ANZIO E’ SCRITTO IN UN INTERROGAZIONE CHE E’ STATA RILEVATA LA PRESENZA DI ORGANIZZAZIONI CRIMINALI, tra cui il clan dei Casalesi, Schiavone, Noviello ed il clan dei Gallace e che le inchieste giudiziarie andate a sentenza hanno mostrato il radicamento e la pericolosità dei boss nel territorio..” Dura e ferma è stata la reazione del Sindaco a tutela della città che in diversi comunicati stampa dichiara questo:
“Si tratta di servizi televisivi sconcertanti e di affermazioni non vere, che infangano il Comune e tutti i Cittadini di Anzio, rispetto alle quali abbiamo dato mandato all’avvocato Di Battista, di procedere subito, in sede civile e penale, con una richiesta di risarcimento danni di non meno di cinque milioni di euro, che saranno devoluti alle famiglie disagiate della nostra Città. Ci sono senz’altro delle difficoltà, ma credo che la situazione economica e territoriale del nostro Comune sia di gran lunga migliore di molte altre città vicine e lontane. Sono pronto a confrontarmi, con tutti, sui problemi della nostra Città, che conosco meglio di chiunque altro, ma non consento a nessuno di sporcare l’immagine di Anzio. L’Amministrazione di una Città, fortunatamente, la scelgono i cittadini nel segreto dell’urna elettorale e non può essere sovvertita, con i teoremi di alcuni parlamentari che neanche sanno di cosa stanno parlando”. E continua in replica alle pesanti affermazioni della Senatrice Elena Fattori nella quali ha dichiarato in parlamento:
“Mafiosi che avrebbero messo le radici in questo territorio infiltrandosi nella cosa pubblica e negli appalti”, rispondendo così:
“Prima dei suoi interventi, falsi, dovrebbe informarsi presso le Istituzioni preposte ed evitare di eseguire i compiti assegnati da imbecilli locali, se i 5 Stelle hanno intenzione di candidarsi, alla guida del Comune di Anzio, invocando lo scioglimento per mafia, con Cosa Nostra che si sta impadronendo del Litorale, non offendono soltanto un Sindaco Onesto, che in mezzo secolo di attività politica non ha mai ricevuto un avviso di garanzia e che è stato liberamente scelto dai cittadini, ma l’intera cittadinanza mortificata da simili interventi nel Parlamento Italiano. La Signora Elena Fattori ha visto troppi film, dice cose false e si dovrebbe vergognare di associare amministratori comunali ad una vicenda tra privati. La Signora conosce la storia di Anzio e la solidità delle nostre Istituzioni? Venga lei ad Anzio a verificare di persona, sarebbe un suo preciso dovere come parlamentare della Repubblica conoscere e documentarsi prima di offendere una Città con oltre 2500 anni di storia. Signora Fattori, Anzio è a pochi km da Roma, ed è l’unica città della provincia ad ottenere, da svariati anni, la certificazione ambientale della Bandiera Blu, esempio inconfutabile di buona gestione amministrativa. Auspico, invece, che la stessa attenzione che viene messa alla buona gestione di Anzio il suo movimento, la rivolga sulla preoccupante attività amministrativa nella Capitale d’Italia e del Mondo, dove si fatica da mesi a formare una Giunta e dove si nominano collaboratori a flotte, con articolo 90, sperperando le risorse dei cittadini. Dopo una vita di duro lavoro e di serio impegno per la città dove sono nato, non accetto da lei lezioni di legalità: che vengano tutte le commissioni d’accesso del mondo, ad Anzio porte sempre aperte.” Il Sindaco Bruschini risponde anche in merito alla vicenda del Vicesindaco e dell’Assessore all’Ambiente: “Ricordo sempre che Giorgio Zucchini è parte lesa, non è indagato. Zucchini, invece, dovrebbe avere la vicinanza delle Istituzioni per la vicenda che ha vissuto insieme alla sua famiglia. Allo stesso tempo non ci sono rinvii a giudizio dell’Assessore all’Ambiente. La Signora Fattori, prima di leggere i suoi interventi, dovrebbe informarsi presso le Istituzioni preposte ed evitare di eseguire i compiti che gli vengono assegnati da imbecilli locali” Conclude il Sindaco Luciano Bruschini, riferendosi al servizio televisivo di La 7: “Rassicuro i cittadini sulla solidità delle Istituzioni. Servizio confezionato ad arte dall’emittente che ha recato un danno d’immagine alla città, se le richieste di insediare una commissione d’accesso al Comune di Anzio sono finite nel dimenticatoio è evidente che le Istituzioni preposte non hanno ritenuto di dover procedere in tal senso. Rassicuro i cittadini rispetto alla solidità delle nostre Istituzioni ed all’autonomia dell’azione amministrativa rispetto alla quale, lo posso garantire, non esistono condizionamenti esterni al contrario da quanto evidenziato dal mosaico, falso, confezionato dall’emittente La 7 che chiameremo in giudizio per il grave danno d’immagine recato alla nostra bella Città. Invito qualche parlamentare, che non conosce la nostra Città, a farsi un profondo esame di coscienza prima di gettare fango sulla nostra comunità, sono in costante contatto, con le Forze dell’Ordine e con la Prefettura, ossia con chi è impegnato a far rispettare la legge e con chi ha il compito di vigilare sull’operato delle Amministrazioni Pubbliche. Sono talmente sereno, dall’alto del mio lungo percorso politico senza mai aver avuto alcun problema con la Magistratura, mai un avviso di garanzia nei miei tre mandati da Sindaco, che sarò ben lieto di verificare l’autonomia e la legalità del nostro operato con le istituzioni preposte. Resto perplesso che nel servizio di La 7, tagliato e confezionato ad arte con l’intento di screditare Anzio, sia stato intervistato un giornalista, possibile candidato sindaco, che si è prestato a questo linciaggio mediatico nei confronti della città che lui stesso ambirebbe ad amministrare. Ancora una volta, alcuni manovratori trasversali, stanno tentando con altre vie di determinare anticipatamente la fine della consigliatura che scadrà nel 2018”. Si conclude così il primo atto di questa vicenda, che ha profondamente colpito la cittadinanza e diffamato la Città.

Linda Di Benedetto

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