Ore 10 del 10 febbraio a Villa Sarsina. Non si è mai vista tanta folla in un Consiglio Comunale di
Anzio. Tantissima gente gremiva ogni spazio fino alle scale di ingresso all’aula consiliare. La gente
era tanta e non aveva l’aria di essere molto tranquilla tanto che, oltre al solito servizio di sicurezza
della Polizia Locale, erano presenti pattuglie dei Carabinieri e della Polizia di Stato. La materia in
discussione è di quelle che coinvolgono anche quei cittadini generalmente pigri e assenti a cui si
può far digerire di tutto: non una ma ben due centrali per il trattamento di rifiuti e la produzione di
biogas sono previste nella zona di Lavinio, senza che i cittadini siano stati chiamati ad esprimere
la loro opinione. Erano presenti rappresentanti di comitati ed associazioni e della stampa locale che
da poco tempo dedica servizi alle centrali biogas di Anzio. Dopo l’ascolto dell’inno nazionale la
seduta si è accesa e l’ordine del giorno stravolto, su proposta di un arrabbiatissimo Consigliere
Fontana, per dare subito lo spazio a quella che potremmo definire la sagra delle mozioni sulle
centrali biogas. C’era la mozione originale e condivisa, maggioranza-opposizione PD, quella
raccomandata dalla Commissione Ambiente e stilata anche con la collaborazione del Comitato
Lavinio NO-BIOGAS, poi ripudiata dalla maggioranza. C’era la mozione Fontana-De Angelis che
proponeva una modifica del Regolamento Comunale di Igiene e Sanità che renderebbe, ove
recepita, inattuabili le centrali almeno nella presente ubicazione; quella Tontini C., che imponeva,
in modo sintetico e forse più efficace, l’applicazione del “Principio di precauzione” ai sensi dell’Art
301 del D.lgs. n. 152/06 s.m.i., ed infine quella nata da un’accesa riunione della maggioranza in
camera caritatis, dopo il ripensamento. Su ogni aspetto dell’assemblea si è sentito il fiato sul collo
della gente infuriata fino alla necessità di interrompere i lavori per trovare una soluzione condivisa
che desse soddisfazione a tutte le parti politiche ma anche una risposta alla gente intervenuta che
seguiva le varie fasi con commenti urlati e non sempre ripetibili. Alla ripresa dei lavori è stata
distribuita una nuova mozione di compromesso che, forse meno precisa di quella inizialmente
condivisa, ne riprendeva però essenzialmente il contenuto integrandola con l’accenno alla
modifica, da attuarsi entro il 20 marzo, del Regolamento di Igiene e Sanità ed con una proposta di
integrazione e/o variante del Piano Regolatore Generale, finalizzata a chiarire nel dettaglio
l’elencazione delle attività pericolose, nocive e/o incompatibili con l’ambiente urbano ed il
territorio. La mozione è stata approvata senza la partecipazione del Consigliere Fontana che ha
lasciato l’aula imprecando contro un modo certamente non condiviso di far politica. C’è da
precisare che l’area di intervento del Comune di Anzio deve consistere in due azioni diversificate,
come consistenza e come tempistica: la prima, relativa all’opposizione contro la determina
regionale n. G16091 concessa alla Soc Anziobiowaste per il progetto della Spadellata, in quanto la
stessa è stata rilasciata senza interpellare il Comune di Anzio, ritenendo cioè una variante
fortemente impattante sul territorio come “variante non sostanziale”(si tratta del raddoppio della
linea di trattamento della frazione organica). Come ribadito dal Segretario Generale questa azione
deve essere esplicata nel periodo di tempo 60 giorni dalla notifica. Il Comitato Lavinio NO-
BIOGAS ha formalizzato la richiesta al Sindaco di Anzio di fare ricorso contro questa determina
nei tempi stabiliti, con pena di decadenza. La seconda azione, relativa al nuovo progetto delle Green
Future, con la definizione, anche ricorrendo all’aiuto di competenze scientifiche esterne, di un
intervento forte e competente da esplicarsi nella Conferenza dei Servizi in cui portare motivazioni
rilevanti nell’azione di opposizione alla realizzazione della centrale di Padiglione. Ho sentito alcuni
Consiglieri, sia di maggioranza e sia di opposizione e tutti sembravano abbastanza soddisfatti del
compromesso raggiunto. Tutti hanno attribuito il merito, di essere giunti rapidamente ad una
soluzione condivisa, alla presenza pressante dei cittadini di Anzio. Questo dovrebbe significare
qualcosa per coloro che continuano a disinteressarsi dei problemi del territorio scoraggiati da una
politica di bassa lega e poco concludente ed incoraggiare coloro che sono impegnati sul territorio
perché “in tanti si conta”.
Ufficio Stampa Lavinio NO-BIOGAS