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Anzio: Casto, le interferenze, il bilancio e il Prefetto che sollecita

Ad Anzio la parola stabilità in ambito politico non è più di casa. Il clima generale, già teso nel recente passato, si sta arroventando in vista delle elezioni amministrative, previste per il 10 giugno. Negli ultimi giorni è montata la polemica in merito al possibile accorpamento delle polizie municipali anziati e nettunesi, creata ad arte dal sindaco di Nettuno Angelo Casto e alla quale hanno risposto in prima battuta l’ex senatore Candido De Angelis, il candidato del Pd Giovanni Del Giaccio e l’esponente del Psdi Paride Tulli. Una vicenda solo in apparenza formale ma che in realtà cela un attacco frontale dei cinquestelle nettunesi nei riguardi del centrodestra neroniano e anche un atto di rottura nei riguardi del comandante della Polizia locale Tony Arancio, da sempre nel mirino del sindaco Casto. Nelle ultime ore si è aperta un’altra crepa, dettata dai consueti ritardi in merito all’approvazione del bilancio comunale anziate. Il documento è stato già aspprovato in giunta, ma come già accaduto in passato è in ritardo per quanto concerne l’approvazione in Consiglio comunale. Un ritardo messo in evidenza già dai Grilli di Anzio, sempre molto attivi e puntuali, e che ha persino fatto scomodare il Prefetto di Roma, che ha dovuto sollecitare l’amministrazione anziate attraverso un richiamo scritto. E’ il quarto anno consecutivo che il Bilancio viene approvato fuori tempo massimo e non è la prima volta che il Prefetto interviene per redarguire gli amministratori locali. Peraltro l’atto dell’approvazione del Bilancio è uno dei passaggi chiave di un’amministrazione e in caso di fallimento ci sarebbero i presupposti per lo scioglimento del Consiglio comunale.

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