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Anzio, Brignone interroga sul Porto. Il tribunale ha rigettato la richiesta del sequestro delle quote del Comune

Oggi ho portato in Consiglio Comunale questa interrogazione sul Porto e sulla società Capo d’Anzio.

L’argomento annoia molte persone perché se ne parla, senza venirne a capo, da decenni, ma resta una delle questioni più serie che interessano la città e dall’inizio della nuova consiliatura non se ne era mai parlato, se non in maniera indiretta e superficiale in occasione dell’approvazione consolidato in cui si votava il bilancio della Capo d’Anzio. Nel testo c’è un breve riassunto della ventennale vicenda. Ringrazio il sindaco per aver dato delle risposte immediate direttamente in consiglio, aspetto in maniera scritta alcuni approfondimenti, ma intanto la città può tornare ad avere alcune informazioni rilevanti. Intanto il bando di gara è andato deserto: viste le incertezze societarie gli operatori che avevano manifestato interesse si sono tirati indietro; Sulle quote del socio privato il tribunale ha rigettato la richiesta di sequestro da parte del Comune. Marinedi avrebbe fatto ricorso, quindi permane una situazione di contenzioso.
Non solo, a quanto pare lo scorso febbraio questo avrebbe trasferito le sue quote, o gran parte di queste, ad un’altra società di sua proprietà. Operazione dalla dubbia legittimità. L’amministrazione starebbe valutando, previa approvazione del Consiglio Comunale, di sospendere i contenziosi col socio privato e ricominciare a collaborare con nuovi patti parasociali, in cui il Comune, con il 61% possa decidere in piena autonomia sul futuro del Porto. La situazione, insomma, si complica ogni giorno di più. A mio parere è necessario e urgente dar seguito all’ordine del giorno votato in regione pochi mesi fa, all’unanimità, ed aprire seriamente il tavolo tecnico annunciato.

Luca Brignone Consigliere Comunale Alternativa per Anzio

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