L’amianto uccide anche nell’estremo lembo settentrionale dell’Italia: questa volta a morire per mesotelioma pleurico è il Sig Sebastiano Fransoni (deceduto in data 19.09.2017, all’età di 78 anni).
Una vita dedicata al lavoro e alla famiglia, quella di Sebastiano Fransoni.
Così lo ricorda la figlia: “Mio padre ha lavorato per 26 anni comeispettore doganale a Porto Nogaro. Nato a Siracusa, venne trasferito in Friuli nel 1968 come vincitore di concorso in qualità di Ispettore doganale nell’omonimo porto. In tutti questi anni mio padre ha ispezionato qualunque tipo di merce e di nave. Quello è un porto “strategico”, situato in una zona industriale, impossibile quantificare la sua mole di lavoro, mio padre, tra l’altro, era una persona molto scrupolosa che adorava quello che faceva e tutto questo mi fa ancora più rabbia. Mai io, mio fratello e mia madre mai avremmo potuto immaginare che in un’attività come quella che svolgeva potesse esserci un tale rischio per la salute. Nemmeno lui poteva immaginarlo. Quando a dicembre 2016, a causa di alcuni problemi di salute, mio padre ha cominciato a sottoporsi a visite e controlli, siamo rimasti scioccati dalla diagnosi finale, arrivata nel mese di febbraio: mesotelioma pleurico. Tra l’altro anche “fulminante”, visti i rapidi tempi in cui mio padre è venuto a mancare. Abbiamo compreso che basta respirare anche solo una piccola fibra di amianto per poter contrarre una patologia, ma purtroppo ad oggi se ne parla veramente troppo poco. La nostra famiglia è preoccupata perché anche noi siamo stata a contatto indirettamente con questa fibra killer”,dichiara la sig.ra Francesca Fransoni, figlia di Sebastiano.
Vogliono vederci chiaro i familiari della vittima e anche la stessa Procura della Repubblica di Udine, alla quale il caso è stato segnalato dall’INAIL quando il Sig. Fransoni era ancora in vita.
“La nostra unica consolazione, in questo momento di enorme dolore, è la possibilità che, grazie alla nostra storia, magari gli ex colleghi di mio padre, e non solo, che adesso sono in salute possano sottoporsi a visite specialistiche per poter controllare il proprio stato di salute. Mio padre fino allo scorso anno non aveva alcun sintomo e nessuno di noi avrebbe nemmeno lontanamente immaginato tutto questo.Ringraziamo anche l’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, che si è messo subito a nostra disposizione, e con immediatezza ha organizzato il pool di legali e di medici e consulenti che ci assisteranno in questo percorso. Ora, dopo l’autopsia finalmente mio padre potrà trovare sepoltura, ma noi non avremo pace finché non ci sarà giustizia. E’ ingiusto, sommamente ingiusto, che ci siano tutti questi morti per amianto, dal mesotelioma al carcinoma polmonare, dal cancro alla faringe al cancro alle ovaie, fino a quello al colon retto e all’asbestosi, placche pleuriche e ispessimenti pleurici, per fermaci a quelli per i quali vi è tabellazione IARC”, conclude Francesca, il cui volto è solcato da una lacrima che le percorre il viso.
L’Osservatorio Nazionale Amianto ha da tempo istituito il Dipartimento Ricerca e Cura del Mesotelioma. L’Associazione mette in campo le migliori energie per assistere gratuitamente tutti i lavoratori e cittadini che, esposti ad amianto, hanno contratto patologie asbesto correlate e hanno diritto alle cure migliori, alle prestazioni previdenziali e al risarcimento di tutti i danni.