Etica e Morale. Ana OBREGÓN Mamma e Nonna a 68 Anni: Morale, Etica ed interessi si confrontano. La prima è figlia del tempo, la seconda di caratteri generali ed astratti, seppur reali, la terza del vivere quotidiano. Nell’accezione hegeliana e moderna l’etica può intendersi un insieme di valori, di norme e di codici di comportamento. Costituiscono e determinano la disposizione, il carattere, il temperamento culturale di una data popolazione. In breve, il fine a cui si aspira.
Etica e Morale
L’Etica e la Morale non sono sinonimi. Pur partendo da radici simili, greca (ethos) e latina (mos), hanno significati molto corrispondenti e dovrebbero identificare l’atteggiamento dell’uomo nell’ambiente in cui esiste cercando appunto di vivere bene. Aristotele ha reso l’etica una scienza pratica rendendola più filosofica. La morale invece è rimasta più fedele alla accezione originaria indicando un sistema codificato di comportamenti riconosciuti da una comunità. Durante il folle periodo nazista denunciare un ebreo era giuridicamente e moralmente giusto per un cittadino abitante in Germania, o nei territori occupati, ma certamente eticamente inammissibile. Con il tempo la morale è diventata legata agli usi e consuetudini, alle norme vigenti, all’indirizzo politico di un Paese. L’etica no. Si muove più su concetti generali ed astratti applicabili di massima ad ogni situazione in cui ne denotano i caratteri essenziali. Essendo una scienza pratica per prima definita da Aristotele prevede razionalità.
Filosofia Pratica
Aristotele per primo definisce la Filosofia Pratica. «È giusto anche chiamare la filosofia (philosophian) scienza della verità, poiché di quella teoretica è fine la verità, mentre di quella pratica è fine l’opera (ergon). Se anche infatti i (filosofi) pratici indagano come stanno le cose, essi non considerano la causa per sé, ma in relazione a qualcosa ed ora».
Per “verità” si intende: “rispondenza piena e assoluta con la realtà effettiva” quindi l’etica indica che qualcosa può essere legalmente possibile, moralmente accettabile, ma eticamente impossibile e inaccettabile. Con il passare del tempo il significato dei due termini molto conformi si è sempre più allontanato. Attualmente con il termine “morale” si intende un comportamento valutabile in termini di valore e di conformità alla società in cui è espresso, sia in quel luogo sia in quel momento. Questa premessa occorre per valutare obiettivamente Ana OBREGÓN Mamma e Nonna a 68 Anni.
Alejandro LECQUIO GARCÍA OBREGÓN
Alejandro LECQUIO GARCÍA OBREGÓN, figlio di Ana GARCÍA OBREGÓN e del conte italo-spagnolo Alessandro LECQUIO di ASSABA y TORLONIA (nipote dell’Infanta Beatrice di BORBONE-Spagna).
Il padre è nato nel 1960 a Losanna (Svizzera). Laureato in Lettere in Italia, dal 1988 fa parte della Direzione Attività Internazionali di Fiat Holding. Dal 1990 è vicepresidente di Fiat Ibérica e da allora vive in Spagna.
Ha collaborato e continua con vari media spagnoli. Editorialista per la rivista “Interviú” e intervistatore per il gruppo Hachette, nel 2005 ha pubblicato su La Esfera de libros “La familia”. Ora “nonno” irreperibile.
Ana Victoria GARCÍA OBREGÓN (Madrid, 18 marzo 1955) è un’attrice, conduttrice televisiva, sceneggiatrice spagnola, nota nel suo Paese ma anche in Italia, in Francia e negli Stati Uniti. È inoltre produttrice televisiva, ballerina, cantante, biologa.
Il loro figlio giovane imprenditore è deceduto a causa di una rarissima forma di cancro all’ età di 27 anni.
Ana OBREGÓN Mamma e Nonna a 68 Anni
La vicenda riguarda in prima persona la popolare autrice, conduttrice e attrice spagnola Anna OBREGÓN e porta in primo piano una delicata questione che abbraccia contemporaneamente tre capisaldi dell’inammissibilità odierna di agire. Sono la maternità surrogata, l’età avanzata e lo pseudo incesto. Le cose si trovano su tre piani differenti e interagiscono fra loro. Nella maternità surrogata vi è comunque uno scambio cellulare tra il corpo ospite ed il nascituro, una condivisione ormonale e psicologica che lega profondamente i due esseri umani.
“Ti ho giurato che ti avrei salvato dal cancro e ti ho deluso. Ti ho promesso che avrei messo al mondo tua figlia e ora ce l’ho tra le braccia. Quando la abbraccio, provo un’emozione indescrivibile, perché è come se ti stessi abbracciando di nuovo. Ti giuro che mi prenderò cura di lei con l’amore infinito che ho da dare e tu dal cielo mi aiuterai”. Parole uniche.
Morale ed Etica
Al contrario adesso la morale e l’etica. La prima ora risulta essere estremamente confusa. La società si presenta metaforicamente come una nave che per necessità deve girare su sé stessa. Non offre più il fianco a cui si era abituati ma ora mostra la prua, poco visibile e quindi irriconoscibile. Continuando a girare mostrerà l’altra fiancata che certamente non sarà la precedente ma sicuramente anche molto differente. In questo momento in cui valori e i disvalori sono offuscati, non ben chiari, tutto sembra il tutto ed il contrario di tutto. La morale quindi ha perso il suo spessore e non riesce più a identificare e distinguere “virtù” riconosciute e riconoscibili. L’Etica invece ne esce integra e non scalfita da questa ridondante e fantasmagorica ricerca di essere spregiudicati, per diventare solo temporanee meteore prive di sostanza. Ben venga l’Amore con la “A” maiuscola sempreché si riesca a non “sporcarlo”.
Pensieri collaterali: gli interessi
Per ultimo è stata riservata la parte meno piacevole.
La cosa riferita alla questione in oggetto porta a chiedersi se tutto è solo amore e affetto oppure siano sottesi e presenti anche ragioni utilitaristiche e materiali. L’istinto alla maternità ed alla “procreazione” (anche indiretta) è fuori questione perché spesse volte è anche solo a livello inconscio. Quelle che andrebbero soppesate riguardano audience, pubblicità, compensi, profitto e lucro. Certamente una questione delicata e spesse volte inconsapevole ma dall’esterno innesca considerazioni. La situazione è estremamente complicata e per quanto detto ognuno cercherà di formulare una personale valutazione in merito alla situazione. Purtroppo le soggettive riflessioni trovano ostacoli proprio nella Legge, nella Morale e anche nell’Etica. Penso che anche per la saggezza di Salomone il nodo non sarebbe facile da districare.
Lo statista scomparso Giulio ANDREOTTI, tra le frasi celebri annovera:
“A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”.
In un attimo di vita è presente l’Eternità.
Ben venga la nuova arrivata
sempre innocente e libera da scelte da lei non fatte.
Arturo CAMPANILE
Immagini tratte da “iHOLA!” e repertorio