I lavoratori del Centro dell’Impiego di Pomezia si trovano in una grave situazione di pericolo per la loro salute, dovuta alla presenza di amianto riscontrata nei pressi degli uffici.
L’allarme arriva dall’Usb Pubblico impiego Funzioni locali della Città metropolitana di Roma, che in una nota sottolinea che “pochi giorni fa una tettoia in eternit contenente amianto che si trova a brevissima distanza dal Centro, già segnalata in passato al medico competente, si è spezzata, causando un ampio squarcio con il conseguente rischio di rilascio di fibre in amianto, potenzialmente dannose per la salute dei lavoratori del Cpi”.
Un rischio reale, che non può essere assolutamente sottovalutato, “considerato che l’amianto contenuto nell’eternit è un minerale estremamente nocivo per l’uomo, che provoca tumori e malattie croniche all’apparato respiratorio”.
L’Unione sindacale di base si rivolge “alla sindaca Raggi della Città metropolitana di Roma, al sindaco di Pomezia e di concerto alla Regione Lazio”, ai quali chiede “l’immediata chiusura del Centro dell’impiego di Pomezia e l’inizio delle opere di bonifica della tettoia, fino a quando non saranno rimossi i potenziali pericoli per i lavoratori e per i cittadini residenti nelle immediate vicinanze”.
La messa in sicurezza della zona era stata già sollecitata in passato dall’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA), come informa il suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni.
A Pomezia, comunque, i rischi sanitari legati all’amianto continuano a preoccupare la popolazione. Nei giorni scorsi, l’amministrazione comunale ha sollecitato un intervento dell’Arpa Lazio per verificare lo stato della messa in sicurezza della discarica presente in via di Valle Caia, con l’obiettivo più generale di monitorare i siti di stoccaggio e trattamento esistenti sul territorio.
Nella foto, la parte della tettoia squarciata (fonte Usb.it)