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ALTRO CHE FAIR PLAY, A FIESOLE DIVAMPA IL FOUL PLAY

– Diciamo che al peggio non c’è mai fine. Ieri, dopo aver messo sabato al centro la palla del “fair play” in quel di Firenze, nella sede della Giunta Regionale, con la conferenza “ RIMETTIAMOCI L’ARGENTO, PERDERE O VINCERE NEL MODO GIUSTO” ispirata ai principi dell’etica nello sport, evento in cui tutti i rappresentanti del mondo sportivo, della società civile e delle istituzioni hanno convenuto di impegnarsi per la promozione di una diversa cultura dello sport, a Fiesole, dopo una partita di calcio “Juniores”, si è scatenata la peggiore delle pulsioni umane, con un pestaggio che ha riguardato i ragazzi della squadra ospite. Non entro volutamente nei dettagli, che sono già oggetto della cronaca nera, ma aggiungo che se c’era bisogno di una conferma sullo stato dell’arte, sul livello educativo in cui versa la nostra società civile, questa è giunta con una puntualità agghiacciante. Dunque, non perdiamo tempo in inutili minuetti. Il Governo sta pensando alla introduzione dell’attività motoria e dello sport anche nelle scuole primarie con un investimento spalmato in dieci anni… Beh, cerchiamo di non perdere la battuta e di dare un taglio davvero educativo all’intrapresa, che dovrà coinvolgere migliaia di laureati in scienze motorie, ma che potrebbe e dovrebbe portare nelle aule e nelle palestre il mondo delle associazioni benemerite, che sono diciannove e che raccolgono nelle proprie file risorse umane straordinarie, dirigenti, tecnici, campioni, “azzurri”, animatori, tutti volontari, ad oggi scarsamente coinvolti per un fenomeno di distrazione o forse proprio per una visione distorta del fenomeno sportivo, che non può essere soltanto percepito come quello dei podi e delle medaglie, ignorando gli straordinari valori insiti nella normalità della sconfitta, fatti di rispetto, resilienza e sentimenti di riscatto. Il gioco leale, il fair play prevede anch’esso un terzo tempo dopo le partite, ma non a base di insulti legnate com’è accaduto appunto ieri con un grave episodio di gioco sporco, di “foul play”, nella nobile ed antica Fiesole, dove ieri, all’esterno del campo di calcio di Caldine, dopo la partita del Campionato Juniores tra le squadre del Fiesole Calcio e della Rondinella, per motivi ancora in via di definizione da parte delle Autorità, i giocatori della Rondinella all’uscita dallo stadio sono stati aggrediti e malmenati da un gruppo di ragazzi armati di bastoni e due di loro sono finiti all’ospedale. Anche un dirigente della squadra ospite ed una spettatrice sono rimasti coinvolti nei tafferugli sedati dall’intervento di Carabinieri e Polizia. Significativa la dichiarazione della Sindaca, con delega allo Sport, Anna Ravoni, in merito ai gravi fatti:
“Simili comportamenti, che devono essere condannati senza alcuna indecisione, semplicemente non dovrebbero mai verificarsi.
Appena venuta a conoscenza dell’accaduto ho contattato il Presidente della Rondinella Lorenzo Bosi per esprimere a lui, a tutta la Società e soprattutto ai ragazzi rimasti feriti la solidarietà mia personale insieme a quella della Giunta fiesolana” – dice ancora Ravoni. “Condanno con la massima fermezza un episodio gravissimo, senza alcuna intenzione di criminalizzare il calcio ed il mondo che gli ruota attorno, puntando invece il dito contro quei facinorosi che hanno vigliaccamente sporcato una bella giornata di sport. Come Amministrazione garantisco il massimo impegno per monitorare insieme alle Forze dell’ordine questo tipo di eventi ed intervenire per quanto di nostra competenza per ostacolare la ricomparsa di simili comportamenti tra i giovani del territorio fiesolano. L’immagine della nostra Città non può e non deve essere infangata dall’agire sconsiderato di pochi violenti”.
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