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Ad Ostia Antica nasce il Porto senza barriere con l’Approdo Paulus

Dal 21 luglio, sarà possibile per persone con disabilità e normodotati accedere a un approdo per andare in barca. Una possibilità che significa libertà e integrazione
Dal 2006 l’associazione Approdo Paulus ha reso possibile la nascita di un approdo, il primo in Europa, che permette anche a chi è diversamente abile di vivere l’esperienza di una gita in barca a tutti gli effetti, in piena libertà. Fino al 2015 l’approdo aveva sede al porto di Anzio. Dopo una serie di problemi, proprio in questi giorni sta riaprendo a Ostia Antica, sul Tevere. Dovrebbe essere tutto pronto per aprire le attività il 21 luglio.
Approdo Paulus è la goletta che molti aspettavano. In questo posto, infatti, una persona con disabilità può vivere l’esperienza di una gita in barca dall’inizio alla fine, con la possibilità di accedere direttamente alle imbarcazioni, fino a quella di pilotarle.
«Abbiamo trasferito parte delle attività a Fiumicino, per la precisione a Ostia Antica, grazie all’accoglienza dell’impresa Iniziative Nautiche di Angelo Chiaraluce, che ci ha dato un posto dove mettere la nostra goletta, la barca storica in legno che dal 2006 in poi ha portato in giro tante persone», ci ha spiegato Maria Favilli, presidente onorario di Approdo Paulus. «Avevamo fatto già una giornata accessibile a Ostia Antica lo scorso anno. E Angelo ci aveva sempre detto “qualunque cosa vi serva noi ci siamo”. E ora, senza esitare, ci ha accolto».
L’occasione si è presentata subito. Continuare le attività al porto di Anzio non era più possibile. Ma Approdo Paulus ha finalmente una nuova sede. «Da questa stagione iniziamo a fare qui le nostre attività», annuncia il presidente. «Oltre all’AISA, Associazione Italiana per la lotta alle Sindromi Atassiche, che rimane come sempre accanto a noi, c’è un’altra associazione a collaborare, è l’Organizzazione Europea Volontari di Prevenzione e Protezione Civile, che ci ha aiutato ad allestire la barca. Mancano ancora delle piccole cose, la data di inizio delle attività sarà probabilmente il 21 luglio. Ma l’area sarà aperta anche d’inverno, ci saranno iniziative e attività più diversificate rispetto al passato».
Approdo Paulus: una storia lunga dieci anni
In questo modo può continuare a vivere una realtà molto importante, che da dieci anni permette libertà e integrazione alle persone con disabilità. «Oggi si è fatta comunque tanta strada», riflette Maria Favilli. «Nel 2006 c’erano ancora prevenzione e pregiudizio. Si sentiva la necessità di fare integrazione tra un disabile e la comunità».
Approdo Paulus
L’associazione è nata 10 anni fa
La storia di Approdo Paulus è iniziata con un piccolo gesto. «L’ex Municipio XX di Roma mi aveva parlato di alcuni ragazzi autistici e disabili, che avevano tanta voglia di andare per mare», rievoca Maria Favilli. «Conoscevo un bravo skipper, e decisi di riunire le cose. Grazie al comandante della Capitaneria di Porto di Anzio abbiamo iniziato a fare questo percorso. Che ha portato grandi risultati sui ragazzi, che ci hanno stimolato a fare le stesse esperienze in modo più costante: creare un approdo che permette, in qualsiasi condizione sei, di accedere autonomamente al porto. Già nel 2007 avevamo il primo porto accessibile senza gru. L’approdo mette insieme l’accessibilità e la fruibilità, con la barca che si apre in maniera speciale, in modo da permettere di entrarci. Lì tutti possono vedere, stare insieme, e non mettere il disabile nell’angoletto».
Un’esperienza di libertà
La chiave è proprio questa. L’importanza di una realtà di questo genere è l’integrazione. Abbiamo parlato dell’esperienza con uno degli utenti più affezionati dell’approdo, Carlo Rossetti, vicepresidente di AISA Lazio Onlus. «La sensazione è quella di libertà», racconta. «Noi purtroppo, come persone con disabilità, spesso abbiamo la sensazione di non essere liberi di fare quello che vogliamo. Fare l’esperienza di accessibilità fruibile per noi è una cosa estremamente positiva e bella. Ed è soprattutto non essere ghettizzati. Ho fatto una vacanza in Sicilia, dove le spiagge non hanno le passerelle per accedere al bagnasciuga. Il comune dà la concessione, ma non obbliga i gestori a mettere le passerelle. Ce n’è solo una. È un’iniziativa bella, ma c’è una corda che delimita questo spazio. Per me questa è una riserva indiana. È come lo spazio per i cani».
La mancanza di barriere permette di essere liberiRossetti racconta come si vive da vicino una giornata in barca all’Approdo Paulus. «L’accesso è una passerella a norma, che arriva su un molo galleggiante, che è allo stesso livello dell’ingresso alla barca, che ha un ingresso più largo delle normali barche. Puoi accedere autonomamente, con la sedia a rotelle, sulla barca. Puoi accedere anche ai comandi, se hai il patentino. La barca non è solo per le persone con disabilità, ma è per tutti. C’è un’inclusione completa e un’accessibilità fruibile. Per noi vuol dire libertà».
AISA e Approdo Paulus lavorano da anni in rete, insieme a molte altre realtà. E, non ci scorderemo mai dirlo, anche in questo è la loro grande forza. «La rete è fondamentale», conferma Rossetti, «la rete è contatto sociale, comunicazione tra esseri umani».
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