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A Roma la mostra personale di Laurian “Visioni da un antico futuro”

Laurian, poliedrico artista outsider, terrà a Roma la sua mostra personale “Visioni da un antico futuro”, dal 22 maggio al 4 giugno, presso la Galleria d’Arte Contemporary Art Shop (Via Germanico, 84).
L’innato amore per l’arte induce l’artista alla ricerca di una linea stilistica personale figurativa, generata dalla conoscenza della tradizione classica unita ad un “sentire” contemporaneo.

Le opere di Laurian ritraggono situazioni, ambienti o paesaggi trasfigurati in scorci quotidiani immersi spesso in giochi di riflessi temporali o di memoria con lo spettatore, quasi fermi immagine di un ipotetico conflitto tra il tempo relativo e tempo assoluto o storico.

Cromatismo armonico ed avvolgente; Laurian dipinge le sue tele con ardore ricercando la solidità costruttiva della forma e, come accade in una composizione musicale, riesce a dar vita ad “una sinfonia di colori”, suscitando nell’osservatore una istintiva reazione emotiva.

Le opere in mostra sono un inno alla bellezza ricercata nell’eterna e quotidiana esperienza umana. A tal proposito, Laurian ha dichiarato: “Nel contesto attuale non possiamo che aggrapparci al monito di speranza di Dostoevskij. Se la bellezza davvero sarà in grado di salvare il mondo, ogni persona che si cimenta nell’arte ha oggi un duplice obbligo: quello di non tradire il proprio impulso e quello di tentare di riannodare il filo rosso (magico) che unisce l’uomo all’armonia del tutto, anche nei semplici gesti della vita di ogni giorno. Come dice Pistoletto, l’arte è diventata la responsabilità di ciascuno di noi. Nella mia pittura cerco questo, il punto in cui il bello diventa magia diventando finalmente percettibile ai nostri sensi. Per questo spesso ritraggo scorci di vita quotidiana o setting immaginari. Ogni forma percettibile, reale o inventata, può essere il catino – l’athanor, dicevano gli alchimisti, ossia il crogiolo – per la trasformazione del piombo in oro”.

Fabrizio Laurian Cugia, italoamericano nato a Roma nel 1963. Negli anni ottanta collabora con Gian Tomaso Liverani alla galleria La Salita di Roma assistendo nell’allestimento di mostre di Burri, Vedova, Novelli, Notargiacomo. Allievo di Luciano Santoro, con l’inizio del nuovo millennio intraprende un proprio percorso artistico personale, figurativo e simbolico. Ha partecipato a collettive, tra cui: Arte in Fiera (Reggio Emilia, novembre 2008), Open Art (Roma, gennaio 2009), Premio Italia (Torino, aprile 2009), Luxembourg Art Festival (Granducato Lussemburgo, settembre 2010 e giugno 2023), Fiori d’arte alla Rocca (Castelnuovo di Porto, aprile 2023), Galleria Dantebus (via Margutta Roma, maggio-giugno 2023). E’ autore di articoli, saggi e romanzi. Il suo l’Ultima Carta (Vertigo, 2008), è giunto finalista a otto premi letterari.

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