“Della Xylella sappiamo poco e nulla, è certo solo che il combinato disposto di xylella e Tap (oleodotto gigantesco) starebbe portando a morte il settore oleario salentino e pugliese. Indigna sapere che, per certi organi Ue e per dirigenti di multinazionali, si possano equiparare a terroristi i contadini che continuano a coltivare olivi millenari. È lecito sospettare la xylella sia uno dei tanti frutti globalizzati partoriti dal laboratorio omologatore: quello delle multinazionali agroalimentari (Monsanto, Del Monte, Nestlé…) che non accettano la libertà di coltivazione come di continuare le antiche tradizioni contadine. Il caso del parassita (e patogeno) xylella inizia stranamente dopo lo sbarco nel porto d’Anversa di oleacee d’origine sudamericana che per errore (almeno la leggenda dice così), sarebbero state portate con un camion in Salento. Errore? A pensar male si fa peccato, diceva Andreotti, ma quasi sempre non si sbaglia. Oggi la colpa della xylella è stata tutta riversata sulle spalle degli olivicoltori salentini. Piovono multe da capogiro dall’Ue. La gente aspetta risposte umane, scevre da tecnicismi, tatticismi ed accordi sottobanco col grande capitale finanziario che aiuta le multinazionali. E sembra che a qualche colosso siano più comode le truffe sotto etichetta di ‘olio extravergine di produzione mediterranea’ che aiutare l’antica produzione dei contadini pugliesi ed italiani”, ha detto il giornalista e scrittore Ruggiero Capone in occasione della presentazione a Taviano (Lecce) del libro “Nostalgia degli dei” di Marcello Veneziani. In piazza San Martino l’autore ha portato dieci divinità a guardia della patria, del territorio e degli ideali. Di tutta una serie di valori capaci di sopravvivere a tutto ma non a questo mondo che vuole sradicarli. Nell’era in cui l’uomo vuole sostituirsi agli dei, Veneziani è sceso in campo nella Sanremo del Salento, mentre turisti e concittadini erano alle prese con coppi e terracotte in vendita alla fiera della Cappeddha lo scorso 7-8 settembre.