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XVII GIOCHI OLIMPICI – ROMA 1960 – IL DOVERE COMPIUTO (298a puntata) PALLACANESTRO

– GIANFRANCO LOMBARDI(Livorno, 20 marzo 1941 – Cocquio-Trevisago, 22 gennaio 2021). A 19 anni, aveva partecipato al Torneo di Pallacanestro, nl ruolo di play-maker, classificandosi quarto, insieme con Mario Alesini, Antonio Calebotta, Achille Canna, Giovanni Gavagnin, Augusto Giomo, Gianfranco Pieri, Alessandro Riminucci, Gianfranco Sardagna, Gabriele Vianello, Paolo Vittori.
Detto Dado, per via della grossa mole che lo caratterizzava, era considerato tra i più grandi giocatori italiani degli anni sessanta, simbolo della pallacanestro bolognese e colonna della nazionale italiana. Nel 2015 era stato inserito nell’Italia Basket Hall of Fame. Cresciuto nella Pallacanestro Livorno e scoperto da Vittorio Tracuzzi, Lombardi aveva sviluppato quasi tutta la sua carriera da atleta a Bologna. Il suo risultato di maggiore prestigio con la Virtus era stato il secondo posto nel 1960-61. Era stato uno dei giocatori più importanti della storia della squadra bolognese, avendo giocato oltre 268 presenze in campionato. Nel 1970 era poi passato alla Fortitudo. Nel 1972-73, aveva disputato a Rieti la sua ultima stagione da giocatore con un totale di 316 partite in Serie A, segnando 5470 punti. Era risultato per due stagioni il miglior marcatore – nel 1963-64 e nel 1966-67 – segnando rispettivamente 594 e 552 punti, sempre con la Virtus Bologna..
NELLA NAZIONALE – Da Azzurro aveva maturato 113 presenze con 1.408 punti, esordendo il 21 maggio del 1959 a Istanbul.
Aveva preso parte alle Olimpiadi del 1960 (inserito nel quintetto top del Torneo), 1964 a Tokio e 1968 a Mexico City, nonché agli Europei di Istanbul 1959 e Mosca 1965, ai Mondiali di Rio de Janeiro 1963 e Montevideo 1967. Infine, era stato Oro ai IV Giochi del Mediterraneo disputati a Napoli nel 1963.
Dopo il ritiro, Lombardi inizia a girovagare per il nord Italia, senza mai trovare una collocazione fissa come allenatore. Viene chiamato nel 1972 dalla Sebastiani Rieti, che dirige per tre stagioni, nella prima scendendo in campo anche come giocatore, portandola in serie A ed in semifinale di Coppa Korać. Nel 1975-76 allena la Pallacanestro Pordenone in Serie B portandola a sfiorare la promozione in Serie A2[3]. Dal 1976 al 1982 è sulla panchina della Pallacanestro Trieste, a parte una breve parentesi al Jollycolombani Forlì. Con la squadra giuliana Lombardi conquista una promozione in Serie A1, nel 1979-80, una retrocessione al termine della stagione successiva e una nuova promozione in A1 nella stagione 1981-1982.
DA TECNICO – Come Allenatore, la sua carriera proseguì in Serie A2. Nel 1982-83 è a Treviso. Nel 1983-84 traghettò in A1 la Pallacanestro Reggiana, che si salvò per due stagioni consecutive nella massima serie. Retrocesso in A2 con il Basket Rimini, ricominciò dalla B, guidando nel campionato 87-88 l’ambiziosa Glaxo Verona alla promozione in A2, dove nell’anno successivo terminaòal quinto posto, sfiorando la promozione in A1. Passò quindi a Siena, dove in due anni e una doppia promozione condusse la storica Mens Sana dalla B1 alla A1. Retrocesse però l’anno successivo, concludendo il proprio rapporto con Siena. Nel 1992 tornò a Livorno per un biennio nella Libertas Pallacanestro,. Conquistò l’ultima promozione in carriera sulla panchina della Polti Cantù nel 1995-96, ai play-off contro Reggio Emilia. Arrivato ai quarti dei play-off per lo scudetto e alla finale di Coppa Italia sempre con Cantù, lasciò la Lombardia per un altro triennio alla Reggiana (con una semifinale per lo scudetto nel 1997-98) e chiuse come allenatore con l’11º posto in A1 del Varese Roosters nel 2000-01. Nel 2002-03 è stato il general manager della Virtus Bologna. Nel 1999 fu anche al fianco Franco Lauro per le telecronache delle partite nel Campionato Europeo vinto dall’Italia.
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