– LUIGI MANNELLI (Napoli, 21 febbraio 1939 – Napoli, 14 marzo 2017). A 21 anni, si era aggiudicato la Medaglia d’Oro con la squadra composta da lui e da Amedeo Ambron, Danio Bardi, Giuseppe D’Altrui, Salvatore Gionta, Giancarlo Guerrini, Franco Lavoratori, Gianni Lonzi, Rosario Parmegiani, Eraldo Pizzo, Dante Rossi e Brunello Spinelli. Portacolori del CC Napoli, 4° ai Giochi Olimpici di Melbourne nel 1956 e 4° ai Campionati Europei di Budapest, nel 1958, aveva ricevuto nel 2015 il Collare d’Oro al Merito Sportivo. Gualtiero Parisio lo aveva voluto nell’all’associazione “Pallanuoto Sempre”, di cui divenne consigliere
Luigi “Gigi” Mannelli
Lo ricordiamo con le parole di Franco Esposito, giornalista e scrittore napoletano, che lo descrive così nel suo libro “Nel nome del padre del figlio e dello sport: Un secolo di grande Italia”:
« …. La pallanuoto è affare di famiglia. Dinastie che si rincorrono, saghe che vanno e vengono, clan che si riproducono. Una questione di dna. Padri, figli, fratelli, sorelle, nipoti. Famiglie sul podio alle olimpiadi, nuclei presenti nella storia dello sport in Italia. Luigi Gigi Mannelli, napoletano, la bomba. Un obice la sua mano destra, spara cannonate. Vincitore tre volte del titolo di capocannoniere del campionato. Batte la bandiera della Canottieri Napoli, impara a giocare a pallanuoto in mare. Il suo germano Maurizio, napoletano nato a Roma,da genitori romani, il maggiore è del ’30; Gigi il minore del’39. Mannelli la bomba è l’atleta più giovane all’Olimpiade di Melbourne, diciassette anni e duecentottantuno giorni, e i maligni ci ricamano sopra. Taglio e cucito. “Il bambino ha rubato il posto al fratello maggiore”. Una colossale bugia: giocavano in ruoli diversi. L’attaccante Luigi e il difensore e centro vasca Maurizio…..Insieme Maurizio e Gigi, conquistano lo scudetto nel ’58. La Canottieri Napoli delle tre coppie di fratelli: Piero e Lello Di Stefano, Fritz e Bubi Dennerlein, Maurizio e Gigi Mannelli. Di questi tempi Napoli, sforna campioni di pallanuoto come pizze….. Gigi la bomba vive un’estate romana sotto stress. Studio e allenamenti, la nazionale sta preparando l’Olimpiade di Roma. Quelli del Settebello si allenano e nel pomeriggio riposano; lui si allena e nel pomeriggio va a ripetizione. Lo sport è bello ma qui bisogna evitare la seconda bocciatura agli esami di maturità. I mammasantissima della nazionale lo martellano. Diventa bersaglio di scherzi goliardici. “Sono un credulone, non ho malizia, mi bevo tutto”».
Il 14 marzo del 2017, la Federazione Italiana Nuoto e lo sport italiano piangono la scomparsa di un grande olimpionico della pallanuoto. Nella notte si è spento a Napoli Luigi Mannelli, oro con il Settebello a Roma 1960. Il campione azzurro, rimasto sempre molto legato all’ambiente sportivo, aveva partecipato alle celebrazioni per il Cinquantenario di Roma ’60, prima alla Sala Convegni del Foro Italico, poi al Salone d’Onore del CONI e poi al Quirinale, ed era stato il principale testimonial della partita Italia-Spagna a Marina Piccola a Capri, davanti ai Faraglioni, il 3 settembre 2015, in occasione dell’amichevole di lusso inserita nel calendario degli eventi promossi dal Consiglio dei Ministri in collaborazione con CONI, Federnuoto ed Expo di Milano al fine di diffondere la sana alimentazione sportiva.
Nato a Napoli il 21 febbraio 1939, cresciuto con la pallanuoto a mare, è stato il più giovane giocatore di pallanuoto alle Olimpiadi: 17 anni e 281 giorni. Giocatore della Canottieri Napoli, vinse l’oro con una formazione storica, composta da Dante Rossi (Sportiva Nervi), Giuseppe D’Altrui (Fiamme Oro), Eraldo Pizzo (Pro Recco), Gianni Lonzi (RN Florentia), Franco Lavoratori (Pro Recco), Danio Bardi (Fiamme Oro), Rosario Parmegiani (RN Pegli), Brunello Spinelli (Fiamme Oro), Salvatore Gionta (SS Lazio Nuoto), Giancarlo Guerrini (SS Lazio Nuoto), Amedeo Ambron (Fiamme Oro); allenatore Endre “Bandy” Zolyomy, commissario tecnico della nazionale dal 1956 al 1965. In carriera partecipò anche alle Olimpiadi di Melbourne 1956 e ai campionati europei di Budapest 1958 con la nazionale quarta in entrambe le occasioni.