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XVII GIOCHI OLIMPICI – ROMA 1960 – IL DOVERE COMPIUTO (190a puntata) CICLISMO

LUIGI ARIENTI

– LUIGI ARIENTI (06.01.1937 – Desio) A 23 anni prese parte alle gare di ciclismo con i compagni di squadra Marino Vigna, Mario Vallotto e Franco Testa, vinse la medaglia d’oro nell’inseguimento a squadre, superando la compagine tedesca e quella sovietica. Dopo i Giochi intraprese la carriera professionistica, durata fino al 1972, in cui disputò prevalentemente gare su pista, in particolare la Sei giorni di Milano. Oltre la maglia azzurra, ha indossato quelle di Molteni, Ignis. Casagrande, Vittadello e GBC. La sua carriera iniziò sulla scia del fratello maggiore Angelo, del quale si rivelò subito più forte. Luigi corse la sua prima gara da tesserato a 16 anni come Esordiente per la Salus di Seregno e in quella stagione colse la sua prima vittoria.

Da Allievo ed al suo primo anno furono 6 i successi, mentre l’anno successivo, coi colori del Pedale Cambiaghese le vittorie divennero 14.
Nel 1958 come Dilettante di 1^ i primi posti furono 10; seguirono 15 successi nel 1959 e 41 nel 1960, quando vinse praticamente tutto tra cui i Giochi del Mediterraneo su pista, il Trofeo De Gasperi, una prova olimpica su strada e la già citata medaglia d’oro olimpica.
Nel 1961 passò professionista nella Molteni con Venturelli capitano e Giorgio Albani Direttore Sportivo, dove rimase per due stagioni cogliendo 3 vittorie: Colonia, una prova del Trofeo Cougnet e Circuito di Camaiore.
Impressionato dalle difficoltà delle corse su strada avendo poca confidenza con le salite, Arienti si dedicò principalmente alla pista iniziando a fare le Sei Giorni; nel 1961 si presentò a quella di Milano in coppia con il lussemburghese Gillen in maglia Termozeta. La seconda Sei Giorni la disputò l’anno successivo, sempre a Milano in coppia con Castens giungendo all’11° posto dopo che il tedesco fu costretto ad abbandonare negli ultimi due giorni che Arienti disputò da solo.
Dal 1961 al 1965 nell’inseguimento individuale si classificò sempre al secondo posto preceduto da Faggin. Visto che aveva davanti un fenomeno passò alla specialità stayer, ma anche qui De Lillo e Domenicali gli tolsero la soddisfazione del tricolore per questo si conquistò l’appellativo di “eterno secondo”. Partecipò due volte (1967 e 1968) senza fortuna ai mondiali di mezzofondo venendo eliminato nelle batterie preliminari. Nei 12 anni di professionismo le partecipazioni alle Sei Giorni si moltiplicarono (ne disputò 16), nel 1972 cessò l’attività agonistica. Nel 2015 ha ricevuto il Collare d’Oro per meriti sportivi.
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