“Con una semplice partita di calcio si riesce a bypassare la disabilità, dimostrando ancora una volta che lo sport può essere incisivo e determinante per superare gli stereotipi negativi legati alle difficoltà motorie che spesso si associano ai portatori di handicap. Esiste, infatti, un’intelligenza motoria che si acquisisce e si sviluppa proprio grazie all’attività sportiva di gruppo e che trova il suo apice massimo nei campionati internazionali paraolimpici” – così riporta Francesco Collarino, rappresentante sul territorio della società Vis Aurelia e tra gli organizzatori dell’evento sportivo “Nessuno rimane in panchina – Mettiamo la disabilità fuorigioco”, che si è svolto ieri pomeriggio a Roma, in via Gioacchino Ventura.
“Ripeteremo questi eventi sportivi speciali anche in altre zone del municipio XIII – ha spiegato Collarino – perché crediamo fermamente nei successi che provengono dall’inclusione veicolata dallo sport. Per questo siamo sostenuti e coadiuvati in queste iniziative sociali dalla Regione Lazio e da alcuni psicologi afferenti al Dipartimento di Salute Mentale della Asl Roma1, che seguono i ragazzi portatori di un disagio psichico. Ieri hanno preso parte alla partita di calcio gli allievi del laboratorio riabilitativo dell’ASD Red Ants, il dott. Giuseppe
Chiarelli e la dott.ssa Laura Marcellini, entrambi psicologi che seguono i ragazzi del suddetto DSM. In rappresentanza della Regione Lazio – ha concluso Collarino – era presente il consigliere Enrico Cavallari che, durante la premiazione all’atleta che si era distinto maggiormente nel corso della partita, ha ribadito che un’attività sportiva è già di per se una vittoria sulla disabilità”.