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Vigili del Fuoco rischio amianto: 10episodio ONA TV

Vigili del Fuoco rischio amianto: angeli sempre pronti a proteggerci. I vigili del fuoco infatti nei casi di emergenza e catastrofe, sono sempre i primi ad intervenire per la tutela della salute e dell’incolumità pubblica.

In questo decimo episodio, che vede alla conduzione il Dott. Massimo Maria Amorosini, giornalista e conduttore televisivo, il tema è stato affrontato anche con riferimento al caso delle Marche. Il tutto illustrato in maniera diretta e trasparente, anche grazie agli interventi degli ospiti in studio.

Vigili del fuoco rischio amianto: ospiti

Per sottolineare l’impegno del corpo dei vigili del fioco italiano aono intervenuti in studio e in collegamento remoto:

  • Ezio Bonanni, Presidente ONA;
  • Angelo Alessandro Sammarco, avvocato penalista e Professore Associato presso l’Università degli Studi di Salerno;
  • Lorenzo Elia, Comandante dei Vigili del Fuoco del comando di Pesaro Urbino;
  • Costantino Saporito, coordinatore nazionale dei vigili del fuoco USB unione sindacale di Base;
  • Maurizio Andreolini, responsabile Cisl di Pesaro;
  • William Berre’, Responsabile Regionale Marche CISL Vigili del Fuoco;
  • Mariarosa Conti, Consigliere comunale di Pesaro e presidente V commissione salute;
  • Elisabetta Sacchi, Coordinatore ONA Pesaro;
  • Morena e Fabio Groppazzi, figli di vittima del dovere;
  • Carla Zorzetti, moglie di vittima del dovere.

È difatti vero che i Vigili del Fuoco operano in una condizione di rischio dovuta all’emergenza e alla missione di tutela della pubblica sicurezza. Non bisogna trascurare il fatto che in Italia, fino all’entrata in vigore della legge 257/1992, sono state lavorate 3.748.550 tonnellate di amianto. Queste tonnellate, miscelate con altri prodotti, hanno determinato la presenza del minerale killer in tutta la penisola. Non tralasciando né luoghi di vita come abitazioni private e nemmeno quelli di lavoro, come gli edifici pubblici.

Ad oggi nel nostro Paese, in assenza di una bonifica efficace, vi siano circa 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto. Milioni di tonnellate in attesa di bonifica che espongono gli italiani ad ulteriori esposizioni dannose alla salute.

L’impegno dell’ONA a tutela dei Vigili del Fuoco

L’ONA e l’Avv. Ezio Bonanni hanno sempre sostenuto la necessità di evitare qualsiasi rischio per i Vigili del Fuoco e per tutti i cittadini. Per questi motivi rendono noto anche attraverso l’iniziativa di ONA TV, che è necessario bonificare e mettere in sicurezza tutto il territorio.

Bonificare non è facile, ma nemmeno una missione impossibile. Per poter metter in sicurezza i luoghi contaminati, occorre elaborare un piano strategico e, allo stesso tempo tracciare le cosiddette mappature. La mappatura di tutti i siti contaminati, così come altri importanti iniziative, fa parte di un progetto che l’ONA porta avanti dal 2008.

Un progetto che ingloba al suo interno anche disegni di Legge che potrebbe una volta e per tutte sciogliere il nodo gordiano che attanaglia le operazioni di bonifica e smaltimento dei privati e delle aziende. Di questo, ma anche di altro si legge nell’articolo sull’episodio precedente di ONA NEWS – ONA TV!

Leggi di più: ONA News e il credito di imposta per la bonifica amianto

APPona: la tecnologia contro l’amianto

L’ONA ha già reso disponibile la possibilità di segnalare i siti contaminati attraverso “Il Giornale Dell’Ambiente”. Questo per agevolare la mappatura amianto, che ricordiamo esser riferita anche agli edifici privati e anche all’inquinamento ambientale.

Cosa succede quando la tecnologia scende in campo contro l’amianto? Nasce così app ONA segnala amianto, ovvero uno strumento attraverso il quale tutti i cittadini possono contribuire alla mappatura.

Oltre allo scenario della prevenzione primaria e, quindi, dello strumento di totale precauzione, vi è anche quello della tutela medica con la sorveglianza sanitaria. Mentre, per quanto riguarda il mesotelioma, anche dosi poco elevate possono determinare l’insorgenza della malattia.

L’intervento dall’Avv. Ezio Bonanni è stato condiviso anche da Elia, comandante dei Vigili del Fuoco di Pesaro. Andreolini, responsabile della Cisl di Pesaro che segue a livello regionale le tematiche relative all’amianto, ha ribadito il ruolo fondamentale del sindacato, nel sostenere i cittadini e lavoratori vittime dell’amianto, tra cui i riflessi dell’esposizione degli ex dipendenti della Sacelit.

Testimonianza di chi ha combattutto l’amianto

Nel corso della trasmissione è intervenuto anche Costantino Saporito, responsabile nazionale USB Vigili del Fuoco, il quale ha ribadito che, insieme con l’ONA, già nel 2016, era stato posto il problema della tutela sanitaria e giudiziaria dei Vigili del Fuoco esposti all’amianto.

In particolare, nella conferenza del 06.12.2016, era già stato affrontato il tema amianto e il rischio mesotelioma nei Vigili del Fuoco. Nel corso del convegno che si è svolto presso la Scuola Superiore Antincendi di Roma organizzato da ONA, USB e Amministrazione, dal titolo “Angeli del Soccorso senza tutela; Vigili del Fuoco a rischio esposizione”, era stato ribadito il rischio per i Vigili del Fuoco.

La storia di un vigile del fuoco vittima del dovere

Illuminante anche la testimonianza degli eredi Groppazzi, rispettivi figli del Vigile del Fuoco Stelio Groppazzi, riconosciuto vittima del dovere. Anche l’Ing. Carla Zorzetti, moglie di un Vigile del Fuoco deceduto per malattia professionale, ha evidenziato il comportamento ostruzionistico dell’Amministrazione nel riconoscere i diritti e, quindi, la necessità di azioni giudiziarie, spesso, molto lunghe.

Quello della difesa legale e il risarcimento dei danni amianto, è una delle azioni fondamentali dell’ONA. L’ONA, quindi, ha rivolto un appello al Ministero dell’Interno affinché, anche per i Vigili del Fuoco, ci siano le stesse tutele con la copertura assicurativa INAIL e con il riconoscimento della qualità di vittima del dovere e il risarcimento dei danni.

La voce di ONA Pesaro

La Coordinatrice ONA Pesaro, Sig.ra Elisabetta Sacchi, ha segnalato che nelle Marche, in particolar modo negli acquedotti di Pesaro, vi sono ancora tubazioni in cemento amianto.

Per questi motivi, l’ONA Marche ribadisce la necessità che ci sia una mappatura completa dei siti di amianto e contenenti amianto per la messa in sicurezza e, così, da evitare altre fonti di esposizione e di rischio.

Nel piano regionale c’è scritto che deve essere fatta la verifica della presenza di amianto nelle reti acquedottistiche, come ad esempio quella di Pesaro, e quindi si deve quantificare la presenza di tubazioni e serbatoi di cemento.

I profili di responsabilità per i ritardi delle bonifiche

Il Prof. Angelo Alessandro Sammarco, avvocato penalista e professore associato di Diritto Processuale Penale presso l’Università di Salerno, nel corso del suo intervento ha evidenziato che sussistono dei profili di responsabilità per colpa omissiva in caso di ritardo nelle bonifiche.

Infatti, ai sensi dell’art. 40, co. 2 c.p.: “non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”.

Proprio questo è l’ambito operativo di tutela, più che altro, in chiave preventiva, fermo restando che le prove, eventualmente raccolte, anche con indagini difensive della parte offesa, sono utili in sede processuale, anche in ambito civilistico per ottenere il risarcimento del danno.

Per consultare l’intero episodio della trasmissione vi invitiamo a dare un’occhiata direttamente sul canale YouTube dell’associazione APS.

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