Il vice sindaco Danilo Fontana, risponde dai canali istituzionali del Comune di Anzio, in merito alla notizia apparsa oggi, sulla copertina della testata giornalistica Controcorrente. La velina riguarda il suo coinvolgimento insieme a 105, tra politici e tecnici che, secondo la ricostruzione della procura della corte dei Conti, avrebbero creato un buco di 263 milioni di euro nel bilancio dell’ex Provincia. A loro e a tutti i consiglieri che hanno dato il via libera all’acquisto del palazzone da 32 piani costruito sui terreni di Luca Parnasi, l’imprenditore arrestato per corruzione per lo Stadio della Roma, la corte dei Conti chiede, entro 10 giorni, “l’immediata restituzione in favore dell’ex Provincia di Roma” dei 263 milioni di euro. O comunque di una somma “non inferiore ai 107 milioni”. Ognuno dei 105 a cui è stato notificato l’atto di messa in mora, secondo la ricostruzione del viceprocuratore Massimo Lasalvia, ha la propria fetta di responsabilità.
Di seguito la nota ufficiale:
Il Vicesindaco di Anzio, Danilo Fontana, chiarisce la sua posizione rispetto all’atto di messa in mora della Corte dei Conti sull’acquisto del Palazzo della Provincia: “Nella seduta del 2015 ho votato contro l’acquisto e in quella del 2016 risulto assente. Sono totalmente estraneo ai fatti”
“In riferimento alla vicenda dell’acquisto, da parte dell’allora Provincia di Roma (oggi Città metropolitana di Roma Capitale), dell’Edificio in località Eur – Castellaccio, il sottoscritto non è sottoposto ad alcuna indagine ma, semplicemente, ad un atto di costituzione in mora da parte della Corte dei Conti. Invece, rispetto all’iter di acquisto, il sottoscritto, in Consiglio della Città Metropolitana, ha espresso voto contrarionella delibera n. 46 del 2015 mentre, in quella n. 50 del 2016, come si evince dagli atti provinciali, risulta addirittura assente. Sono certo che, a breve, la situazione, rispetto alla mia posizione, sarà formalmente risolta in quanto totalmente estraneo ai fatti”.
Lo precisa il Vicesindaco di Anzio, Danilo Fontana, rispetto all’acquisto del Palazzo della Provincia.