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Tutti nel pallone

E sì cari amici, non c’è dubbio che l’Europa sia quella del pallone, quella che abbiamo visto ieri ballare e cantare con i suoi vertici sotto pioggia e coriandoli in quel di Mosca, al culmine di un evento che è l’esegesi enfatica del nazionalismo ipocrita. Non alla fine, ma dall’inizio, dopo poche battute, si è capito quale aria tirasse nel confronto tra il Davide croato e il Golia francese, entrambi rappresentanti di correnti empatiche , di tifosi per l’occasione, che in qualche modo hanno fatto declinare in chiave europea il confronto “mondiale”. Non entro nel merito di un risultato palesemente condizionato dall’iniziale colpo di lato B a favore dei “Galletti” di Macron, dall’autogol di Mandzukic e dalla mano vagante di Perisic, subito punito per la spettacolare legnata con cui aveva pareggiato il conto precedente. Entro invece nel merito di un dato oggettivo, di fondo, che è quello che noi non valutiamo per quello che è, fino in fondo, il deterrente sportivo, che consente incontri politici fuori protocollo, genera immagine oltre i meriti effettivi di chi organizza, provoca pulsioni e sentimenti positivi e negativi, come quelli in piazza a Parigi e Zagabria, piuttosto che invasioni di campo, come quella delle Pussy Riot travestite da Blues Brothers, in campo a Mosca. Per il resto, ennesimi pianti italiani sul latte sversato dalla Federcalcio e provincialissimo tripudio juventino per l’arrivo del multimilionario Ronaldo, per un fine carriera dorato nel Bel Paese. Ah, dimenticavo il duello in corso sulle quote dei migranti in fase di sbarco a Pozzallo e sui numeri dell’indotto inseriti nel Decreto Dignità, negativo per il presidente dell’INPS. Tutte storie apparentemente sconnesse tra loro, ma nella realtà fortemente unite da una unica motivazione reale di fondo, ovvero quella che – come affermava Giulio Andreotti – non basta avere ragione, ma occorre trovare chi te la da, esattamente come la palma della vittoria, che è andata chiaramente a transalpini superveloci, supervirtuosi e supergallici come Pogba , Mbappé, Kanté , Nzonzi…

Ruggero Alcanterini

Direttore responsabile de L’Eco del Litorale

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