Lo scorso aprile il tribunale di Velletri, ha emesso un decreto di perquisizione e sequestro a carico dell’associazione A.E.Z.A comando regionale del Lazio sezione Anzio-Nettuno, che ha portato al sequestro di palette, marchi e divise. Il tribunale del riesame ha rigettato il ricorso contro il decreto di sequestro. Le ipotesi di reato al momento sono:
Art. 497 ter. c.p.
“detenevano illecitamente distintivi, oggetti e contrassegni che simulano la funzione di quelli in uso ai corpi di polizia, segnatamente in qualità di presidente dell’associazione, indossava una divisa avente fattezze, mostrine titoli e decorazioni e segni distintivi delle FFOO e una paletta bianco rossa avente le fattezze di quelle delle forze dell’ordine per veicolare il traffico su strada pubblica.”
Art 56 361 tre. c.p.
“Perché nelle qualità del capo sopracitato compiendo atti idonei e diretti in modo non equivoco, tentava di percepire indebitamente per se e per l’associazione erogazioni da parte dell’Ente Pubblico presentando al comune di Anzio una proposta di progetto contenente dichiarazioni attestanti cose non vere tra cui improprie funzioni di Protezione civile e Antincendio nazionale e locale.”
L’avvocato Maurizio Useli di A.E.Z.A ha dichiarato quanto segue:
“Il tribunale del riesame di Roma ha ritenuto regolare il sequestro da un punto di vista tecnico, senza però entrare nel merito degli elementi che hanno portato al sequestro. Noi nel ricorso abbiamo contestato tra le tante cose, la libera discrezionalità degli operanti ed i presupposti del sequestro di cui il titolare delle indagini è la dottoressa Rita Caracuzzo. Inoltre non risulta che al momento rispetto a questa situazione le autorità amministrative di Anzio, siano intervenute a partire dal Sindaco. Non mi risulta nessuna sospensione delle due convenzione date all’associazione A.E.Z.A anzi le hanno anche rinnovate. Ho chiesto inoltre che vengano ascoltati dal Pm, il presidente dell’associazione Andrea Porrello e il vice presidente Davide Sociale.”