13 SETTEMBRE 2016
– Cosa volete che vi dica, dello sport mi appassionano i risvolti umani e mi esalto di fronte ai talenti puri. Così mi capitò con Gino Bartali, poi con Pietro Mennea ed oggi con Francesco Totti, tutti caratterizzati da straordinarie qualità, tra cui la longevità. Ma perché mi sento di paragonare Totti a Giorgio Oberweger, grande polivalente dell’atletica, anche come tecnico? Ma perché anche lui, come ha dimostrato per l’ennesima volta il Capitano, aveva tanto carisma da essere maestro in campo come fuori. Ieri, nel 1948, Giochi Olimpici di Londra, Giorgio ritornò formalmente in pedana per essere a fianco di Adolfo Consolini e Beppone Tosi , per seguirli e consigliarli sino alla salita sui più alti gradini del podio (primo e secondo) dopo aver conquistato il bronzo a Berlino nel ’36 e la medaglia d’argento, come straordinario pilota di caccia nella Seconda Guerra Mondiale. Oggi, Francesco, da umile “panchinaro”, non esita a vestire i panni del “regista-attore” in campo e strabiliare con assist chirurgici e capacità di andare in gol. Credo che Totti sarebbe ancora una benedizione per la stessa Nazionale, solo che cinici interessi di parte e presuntuosi progetti cedessero alla realtà oggettiva, ovvero che lui in squadra farebbe davvero la differenza, ottimizzandola, perchè lui è ancora di gran lunga il migliore!