Taranto tra le città più colpite dai tumori, sotto accusa l’Ilva e l’Osservatorio Nazionale Amianto prende posizione in merito.
l’Ilva di Taranto è tornata a fare notizia grazie all’incontro programmato tra i vertici della ArcelorMittal, un’azienda siderurgica catalogata tra le più colossali del pianeta e l’On.le Luigi Di Maio. L’incontro determinante per la sorte dell’Ilva ha scaturito una reazione dell’Osservatorio Nazionale Amianto, associazione Onlus che da quasi venti anni si occupa di tutelare le vittime di amianto e altri cancerogeni.
L’ONA ha chiesto infatti al Governo di intervenire e di bonificare il sito, preannunciando così nuovi ricorsi all’Autorità Giudiziaria. L’associazione ha sollevato in più occasioni i rischi correlati alla presenza dello stabilimento, sottolineando quanto fossero in continuo aumento i tumori e l’insorgenza delle altre patologie asbesto correlate.
L’avv. Ezio Bonanni, presidente ONA ha chiesto a gran voce al nuovo governo che venisse bonificata l’Ilva e che fosse istituito un polo oncologico all’altezza dell’allarmante situazione sviluppatasi nel capoluogo jonico:
«Torniamo a chiedere la bonifica dell’amianto in ILVA per fermare la strage di patologie asbesto correlate e ad istituire un polo oncologico per la cura di coloro che si sono ammalati e che purtroppo si ammaleranno. Necessario l’intervento dell’Esecutivo, anche attraverso una decretazione d’urgenza. Questa strage va fermata»
I numeri della strage di Taranto sono particolarmente agghiaccianti:
- 472 casi di mesotelioma, registrati nella sola città di Taranto nel periodo dal 1993 al 2015 (Complessivamente in Puglia negli ultimi vent’anni sono stati censiti 1.191 mesotelioma e di questi il 40% sono a Taranto);
- Il 400% in più di casi di cancro tra i lavoratori impiegati nelle fonderie ILVA;
- Il 50% di cancri in più anche tra gli impiegati dello stabilimento, che sono stati esposti solo in modo indiretto;
- Il 500% di cancri in più rispetto alla media della popolazione generale, della città di Taranto, non impiegata nello stabilimento;
Presentando così un tasso di incidenza del cancro, riferito all’intera città di Taranto, superiore alla media di tutte le altre città italiane.
L’Osservatorio Nazionale Amianto, attraverso il suo coordinatore territoriale Avv. Giovanni Gentile, e il coordinatore ONA Taranto, Sig. Pasquale Maggi, hanno censito, tra i soli cittadini che si sono rivolti all’associazione:
- 360 casi di cancro polmonare e mesotelioma
- 85 tumori della vescica
- 316 broncopatie
- 201 asbestosi
Invitiamo chiunque in caso di bisogno a contattare l’associazione mediante lo Sportello Amianto Nazionale ONA, grazie al quale sarà possibile usufruire di numerosi servizi gratuiti in materia di tutela medica e legale.
Per conoscere ulteriori informazioni sul mesotelioma e le altre patologie asbesto correlate, è possibile consultare anche l’ONA Notiziario Amianto.