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Successo della presentazione di Nero Pesto del giornalista Emanuele Gagliardi

In un nuovo ed affollato appuntamento del salotto letterario giuridico IusArteLibriGustando, capitanato dall’avv. Antonella Sotira, si parla di terroristi, delitti e perversioni nella Roma violenta degli anni ’70 con la presentazione del giallo del giornalista Emanuele Gagliardi Nero Pesto” (EEE-Edizioni Esordienti).
Ambientato a Roma, anno 1979, il libro tratta un periodo in cui eversione nera e terrorismo rosso insanguinano la Capitale aggiungendosi agli attacchi diretti allo Stato culminati nel rapimento e uccisione di Aldo Moro.

Omicidi, sequestri, rapine, violenze hanno spesso connotazione ideologica e così, quando un portinaio di 60 anni iscritto al MSI, Alfredo Mancini, viene trovato morto, orrendamente mutilato, il commissario capo della Squadra Mobile Umberto Soccodato si indirizza senza esitare sulla pista politica…

L’autore, coadiuvato dai magistrati Titti Cocomello ed Erminio Amelio, ha voluto ripercorrere la “Notte buia della Repubblica” degli anni fra il 1975 ed il 1980.
Brillanti gli interventi del regista e giornalista Pier Paolo Segneri e dell’avv. Monica Schipani sul contesto politico dell’epoca fatti. La Schipani, in particolare, ha sottolineato come in quel periodo l’eversione nera aveva una forte connivenza con gli apparati dello stato e con la criminalità comune. Il clima che viveva la gente normale in quegli anni era determinato dalla strategia del colpo su colpo. La crisi della legalità (parte della magistratura era altamente compromessa al punto che Piazzale Clodio fu definito da Pecorelli il porto delle nebbie) e il sacrificio di tanti magistrati colpiti, in particolare il ricordo di Mario Amato, lasciato solo dai suoi stessi colleghi, e delle tante vittime innocenti di quel triste periodo, ha commosso tutti.

Toccante il ricordo di Aldo Moro e delle sue lectio magistralis di diritto del Prof. Avv. Antonino Battiati, che fu suo allievo.

Alla padrona di casa ed ideatrice del concorso, l’avv. Antonella Sotira il compito di “fare memoria” ed augurare a tutti i presenti un buon anno giudiziario.

 

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