È possibile riscaldarsi con legna e pellet nel rispetto dell’ambiente? Quali innovazioni sono state introdotte per aumentare l’efficienza e ridurre le emissioni? Questi e altri quesiti sono stati trattati all’incontro promosso da RisorsaLegno, AIEL (Associazione Italiana Energie Agroforestali), ANFUS (Associazione nazionale Fumisti e Spazzacamini), Assocosma (Associazione Nazionale Costruttori Stufe ad accumulo), da Legambiente: “Far conoscere l’energia che nasce dal legno: il progetto L’ITALIA CHE RINNOVA”, che si è tenuto ad Arezzo in occasione della Fiera Italia Legno Energia. Il dibattito ha avuto l’obiettivo di presentare il nuovo programma di informazione nato per valorizzare una realtà che è la prima tra le energie rinnovabili (il 33% in Italia e il 40% nel mondo) e la seconda fonte di riscaldamento per le famiglie italiane. Sono intervenuti: Filippo Gallinella (Presidente Commissione Agricoltura Camera dei Deputati) che, alla domanda sulla consapevolezza della classe politica su questa realtà ha spiegato: “l’Italia ha un grande patrimonio boschivo, è una grande ricchezza che dobbiamo valorizzare. L’uso energetico delle biomasse legnose rappresenta un aspetto fondamentale per questa valorizzazione”, Raul Barbieri (RisorsaLegno) che ha precisato che: “il progetto nasce da un’esigenza fondamentale: superare il divario tra conoscenza e realtà nel settore dell’energia che nasce dal legno. Far conoscere, far sapere, è indispensabile per valorizzare questo settore fondamentale per l’ambiente e lo sviluppo”, gli ha fatto eco Marino Berton (direttore generale AIEL) che ha precisato: “innovazione tecnologica, professionalità degli operatori, certificazione dei generatori, qualità dei combustibili sono tutti fattori che hanno trasformato profondamente il settore, ponendolo in prima linea nella battaglia per la qualità dell’aria e per l’ambiente”, Chiara Signorini (Presidente Legambiente Arezzo) che ha voluto sottolineare che L’Italia che Rinnova “per noi è un progetto di grande importanza e su cui ci sarà da lavorare molto, coinvolgendo i cittadini e sollecitando l’uso delle biomasse in una logica di sostenibilità, con la crescita di comportamenti virtuosi. Il lavoro di Legambiente anche sui territori sarà, ne sono convinta, molto importante”. Molti pensano che l’uso del legno per il riscaldamento danneggi i boschi, mentre è vero il contrario: è fondamentale per la valorizzazione del patrimonio boschivo ed è un fattore determinante per combattere l’effetto serra e rispettare i parametri europei sulle fonti rinnovabili. Inoltre, rispetto alle fonti fossili, consente un risparmio sulla bolletta del 75%. E per far sì che il miglioramento della qualità dell’aria sia un impegno e un obiettivo a cui contribuiscono responsabilmente le imprese della filiera del riscaldamento domestico è stato sottoscritto un Protocollo d’Intesa con il Ministero dell’Ambiente aperto all’adesione delle Regioni e delle altre aree vulnerabili alle emissioni. L’obiettivo dell’intesa è di abbattere ulteriormente le emissioni di PM e Benzo(a)pirene derivanti dal riscaldamento domestico a biomasse. Sul fronte delle emissioni l’accusa è che questo tipo di riscaldamento sia un fattore di inquinamento dell’aria, mentre i dati dimostrano una realtà molto più complessa: ad inquinare sono i vecchi impianti, mentre quelli di nuova generazione abbattono le emissioni fino all’80% e hanno una certificazione ariaPulita® che classifica le prestazioni di apparecchi e caldaie a biomasse. Proprio quello delle nuove tecnologie sarà uno degli aspetti più evidenziati nell’incontro. Gli investimenti in innovazione e sviluppo hanno rivoluzionato il settore e hanno incrementato l’efficienza abbattendo i consumi e le emissioni. Un comparto dell’industria italiana che vanta un giro di affari di 4 miliardi di euro e occupa oltre 30 mila addetti considerato un’eccellenza del Made in Italy, basti pensare che il 70% degli apparecchi a pellet in Europa sono progettati e costruiti in Italia. Per questo, si parla di “gigante sconosciuto”. Il gigante del calore che nasce dal legno, di cui si sa ancora poco. Nonostante sia, in fondo, la più antica fonte di riscaldamento conosciuta dall’uomo.