fbpx

Strage di amianto, la Sicilia reagisce

Sicilia: strage di amianto tra i lavoratori

La Sicilia resta tra le regioni italiane più esposte al pericolo amianto. Sono 150 i lavoratori che si mobilitano per contrastare la strage di amianto.

Nonostante i vari solleciti e le manifestazioni di dissenso, è stata certificata ancora la presenza di amianto all’interno del Centro Elettronico di Palermo. Una vera e propria strage di amianto si abbatte sulla Sicilia da molti anni, ma la popolazione è stanca di rimanere inerne in silenzio.

Per rompere il silenzio che quasi spaventa più dell’amianto stesso, 150 lavoratori sono pronti a lottare per la difesa dei loro diritti, tra questi quello di andare in pensione e quello di sottoporsi a sorveglianza sanitaria.

L’INPS infatti nega ad alcuni lavoratori le maggiorazioni contributive per esposizione ad amianto, ottenute sulla base dell’art. 13 co. 8 della L. 257/92., come se non bastasse continua a non esservi una corretta applicazione della L. 10/2014, e quindi i lavoratori continuano a non sottoporsi alla sorveglianza sanitaria, nonostante questo rappresenta per gli ex esposti ad amianto lo scudo più potente per difendersi dalle patologie asbesto correlate.

L’ONA e l’audizione della Commissione Salute Siciliana

Il prossimo 20 marzo, avrà luogo presso la Commissione Salute dell’Assemblea Regionale Siciliana, un’audizione, nella quale interverrà anche l’Ona.

La delegazione dell’associazione presente all’audizione, sarà composta dal Dott. Giovanni Giattino, Coordinatore ONA città di Palermo, il Dott. On.le Pippo Gianni, componente del Comitato tecnico Scientifico dell’ONA, e il Sig. Vicario Calogero, coordinatore ONA Siracusa, denuncerà questa condizione inammissibile, e la lesione dei diritti dei lavoratori esposti e vittime dell’amianto, che riguarda tutta la Sicilia.

È stata resa pubblica pochi giorni fa la notizia di un’altra piccola vittoria per la classe operaia esposta ad amianto, è stato notificato infatti il primo atto di citazione per il risarcimento dei danni, a carico della Regione Sicilia, azione giudiziaria mossa in difesa del Sig. C.G., operaio defunto purtroppo a causa del mesotelioma e al quale non è stata data la possibilità di guarire.

Il Sig. C.G. è morto infatti a causa di un ritardo diagnostico della sua patologia e continua a morire ogni qualvolta qualcuno sa, ma tace per qualche assurdo motivo e non cerca di fermare questa strage di amianto.

Si muore mentre si attende il centro regionale amianto

Se solo fosse stato istituito come programma il Centro Regionale Amianto presso la struttura Muscatello di Augusta, forse a quest’ora il Si. C.G avrebbe diagnosticato in tempo il mesotelioma e probabilmente sarebbe ancora in vita, così come lui sono molti gli operai che lottano per l’apertura del C.R.A. in Sicilia, che ricordiamo è in cima alla classifica delle regioni italiane più colpite dalle patologie asbesto correlate.

L’istituzione del C.R.A. non deve essere quindi un optional, ma bensì una garanzia per far fronte alla necessità di prevenire malattie come: mesotelioma, asbestosi, cancro al polmone e placche pleuriche.

«E’ in corso una mattanza in Sicilia. L’amianto è la vera mafia della Sicilia. Di sicuro uccide molto di più della mafia e per di più è una strage di Stato, e alle vittime è negata la stessa dignità di essere vittime, perché le Istituzioni, che hanno permesso l’esposizione ad amianto, ora la negano, e continuano a violare le leggi.

Il prossimo 20.03.2018, chiederemo che la Regione Sicilia, finalmente, ci dica i tempi in cui intende dotare l’Ospedale Muscatello di Augusta di tutte le risorse necessarie per rendere operativo il Centro Regionale Amianto e per l’assunzione degli atti di indirizzo regionali, da portare sul tavolo nazionale, nel corso della riunione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di cui il Presidente della Regione fa parte. La Sicilia non può continuare ad essere una colonia all’inizio del terzo millennio.

Devono subito essere riconosciuti i benefici contributivi amianto per i lavoratori del Centro Elettronico, dell’ex Banco di Sicilia, poi diventato Capitalia Informatica, in Palermo. Auspico che durante l’audizione in programma il prossimo martedì all’ARS possa essere il punto di risoluzione, quantomeno per questi lavoratori del Centro Elettronico di Palermo».

Dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.

La mobilitazione dell’ONA e dei lavoratori siciliani

Ma i lavoratori siciliani iniziano a reagire contro la strage di amianto, mobilitandosi con cortei, sit-in, e iniziando a seguire i passi dell’ONA.

Il Dott. Giovanni Giattino ha già raccolto infatti, 150 adesioni provenienti perlopiù da Palermo, anche se secondo nostre fonti i sostenitori dell’Ona provenienti da tutta la Sicilia raggiungerebbero un numero altissimo.

Questo significa che forse la gente ha scelto di lottare per non morire? Di smettere di tacere dinnanzi ad un evidente problematica di cui nessuno vuole farsi carico.

«Debbo ringraziare l’Osservatorio Nazionale Amianto, e l’Avv. Ezio Bonanni, per l’impegno profuso a sostegno della nostra iniziativa. Ha auspicato, prima del proseguo delle azioni giudiziarie che le Istituzioni della politica regionale, si facciano parte diligente per il ristabilimento della legalità. Spero e mi auguro che le richieste dell’ONA vengano accolte.

Nel caso contrario verrà indetta una manifestazione generale presso la città di Palermo, già preannunciata dall’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’associazione, che per il momento ne ha sospeso l’organizzazione che era già in atto da parte di vedove e orfani che avevano l’intenzione di iniziare lo sciopero della fame.

Ci auguriamo che venga ristabilito il nostro diritto ai benefici amianto, ex art. 13 co. 8 L. 257/92, sia per quanto riguarda i 150 lavoratori del Centro Elettronico, ex Banco di Sicilia, poi diventato Capitalia Informatica, in Palermo, che per le altre vittime dell’amianto». Dichiara il Dott. Giovanni Giattino.

Le dichirazioni di Calogero ONA Sicilia

«Sono anni che lottiamo nel territorio della Sicilia per vedere riconosciuti i nostri diritti accusiamo fortemente la precedente amministrazione regionale che non si è impegnata nella tutela dei lavoratori vittime di amianto. Speriamo si possa sanare questa distorsione, con gli atti di indirizzo regionali, da presentare a Roma. Auspico che l’attuale Presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci si attivi per risolvere la problematica amianto in Sicilia».

Interviene anche il Sig. Calogero Vicario, il quale non perde occasione per sottolineare quanto il tempo stia avanzando lasciando dietro se una scia di vite spezzate.

Gestione cookie