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Strage di Cisterna, Capasso lascia un biglietto e buste ai familiari: «Non doveva farlo»

A non troppe ore da quanto accaduto a Cisterna, si cerca di capire le cause di una tragedia che a quanto pare era già stata annunciata con tanti appelli “sottovalutati”.

Dalle indagini sembra emergere che Luigi Capasso abbia vagato probabilmente per diverse ore per poi presentarsi sotto casa della ex per poi colpirla con arma da fuoco, dirigersi all’interno dell’appartamento e uccidere le sue figlie.

L’autopsia non è stata ancora eseguita sul corpo delle due minori. In base al riscontro dell’esame esterno del medico legale si evince che la più piccola sia stata colpita nel sonno, mentre la più grande ritrovata a terra.

Nell’appartamento, gli investigatori hanno trovato un biglietto di carta piegato in due con una scritta in stampatello: «Non doveva farlo».

Trovate anche dai carabinieri delle buste, uno indirizzata alla mamma e al fratello con dei soldi e assegni.

Tutto lascia pensare ad un vero e proprio testamento in punto di morte, una morte forse annunciata e causata da una forte rabbia dovuta ad una separazione che lo aveva trasformato in una persona violenta, come denunciato dalla sua ex moglie che aveva presentato un esposto. Tesi confermata anche dal legale della ex moglie in tv.

Una rabbia esplosa molto probabilmente a causa della situazione conflittuale che vede spesso un genitore fuori di casa e l’altro dentro le mura domestiche con il “monopolio” decisionale ed affettivo dei figli.

I coniugi avevano la prima udienza per il divorzio il 29 marzo, il 26 gennaio in commissariato aveva raccontato di un “rapporto conflittuale con accese discussioni anche in presenza delle nostre figlie minori”.

“I battibecchi erano così frequenti – dichiara don Livio, parroco della chiesa di S.Valentino – che un anno e mezzo fa li ho mandati al centro diocesano di aiuto alle coppie in difficoltà”. E della situazione familiare le due ragazzine, inseparabili, hanno molto risentito.

“La grave tragedia familiare avvenuta a Cisterna di Latina impone l’obbligo di verificare se le autorità gerarchiche e sanitarie competenti a valutare il comportamento e la condizione psicofisica dell’appuntato Luigi Capasso avessero elementi sufficienti per prevedere quanto è accaduto”. Lo afferma l’Arma dei carabinieri. Bisogna capire “se sia stato fatto tutto a tutela della consorte e dell’intero nucleo familiare”.

 

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