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Spread di punta e di taglio

Eh, cari ragazzi, altro che mala tempora, qui ci troviamo di fronte a ricorrenti casi di bullismo e nonnismo, di cappottoni organizzati sui malcapitati o forse i designati di turno, che sembra proprio si sia noi. Indipendentemente da tutte le considerazioni di parte, di destra o di sinistra, come volete, sulla politica e l’economia di casa nostra o degli altri, è mai possibile che agenzie private a turno s’incarichino di fare ad arte il pelo e il contropelo a questo o quel paese con il non malcelato intento di premiarlo o affossarlo? Che modi e tempi assolutamente sospetti abbiano portato prima le americane Moody’s e Standard & Poor’s a fotterci in sintonia con le banche tedesche , drogando previsioni economiche e politiche, ipertrofizzando in modo abnorme lo spread, sino alle dimissioni del Governo Berlusconi il 12 novembre del 2011 – che ben ricordo perché era anche la data del mio compleanno – è ormai storia . Che il bagno “purificatore” con il commissariamento Monti ci abbia fatto ulteriormente abbassare le penne sino alla mortificazione dell’anima e del corpo è un dato talmente oggettivo, che oggi ci ritroviamo con un quadro politico assolutamente cambiato. Diverso e comunque non gradito dai poteri forti interni al Bel Paese, ai galletti parigini, ai teutonici trinariciuti eurocommissari e alla Agenzia di turno, la Ficht Ratings, internazionale con sedi a New York e Londra, ma con anima francese, grazie all’acquisizione fatta dalla Finanziaria FIMALAC nel 1997 e che in fasi successive dal 2000 al 2005 ha inglobato anche la Duff & Phelps e la Thomson Financial e la Algoritmics, con riconoscimento della Securities and Exchange Commission (SEC). Mettetela come volete, ma ci sono troppe coincidenze e ricorsi storici dall’inizio degli anni novanta, quando partì senza mezzi termini il nostro scientifico perverso declassamento. Troppe combinazioni chimiche inquietanti, che tra massacri giudiziari e aggressioni economiche hanno portato l’Italia in uno stato di parziale soggezione. Evidentemente, la cura non ci è bastata e quindi qualcuno torna ad aggredirci con palese accanimento terapeutico. Ripeto , indipendentemente dalle tendenze, sappiamo tutti di essere stati impoveriti nella tasca e nell’anima da questa stortura comunitaria, che ci impone tagli e degrado, che ci trafigge e ricatta con lo spread a orologeria, che giunge a condizionare partiti e governi, la nostra vita con ogni mezzo. Voi credete che questa ulteriore purga firmata dalla Ficth non abbia a che fare con le nostre visioni alternative e la missione di Tria in Cina ? Io assolutamente no, per quanto la storia ci ha già insegnato e purtroppo continuerà a fare. Infine, una riflessione: perché non facciamo come i francesi e i tedeschi, che mai rinuncerebbero alle loro grandi aziende e alle loro compagnie di bandiera, anzi acquisiscono quelle degli altri e gestiscono le frontiere a loro piacimento? Pensiamoci finché siamo in tempo e senza inibizioni.

Ruggero Alcanterini

Direttore responsabile de L’Eco del Litorale

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