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SPORT SPAZIALE

Ma cosa avete capito, mica voglio fare il verso a tutti quelli che tifano per la vittoria azzurra sui prati londinesi di Wimbledon e Wembley, ad opera del vigoroso Berrettini e del frizzante team “azzurro” guidato da Mancini. Per loro, già convocati per domani al Quirinale, comunque vada sarà un successo storico, anche per la straordinaria combinazione, secondo una congiuntura astrale irripetibile, almeno dai tempi di Claudio, poco meno di duemila anni fa, quando le legioni romane, sbarcate a Richborough, al comando di Aulo Plauzio, sconfissero i catuvellauni e i loro alleati nelle due battaglie del Medway e del Tamigi. E allora? Allora mi riferisco a quello che adesso viene promosso come turismo, ma che in realtà e già sport spaziale per tutti o almeno per quelli che possono pagare una quota d’iscrizione di duecentocinquantamila dollari e schizzare per una manciata di minuti a quasi novanta chilometri d’altezza. Tutto questo sta avvenendo proprio in questi giorni, scatenando la concorrenza tra organizzatori e promuovendo la nostra Grottaglie come Spazioporto prossimo venturo, con la prospettiva di un rilancio vocazionale del territorio tarantino, già elettivo per gli antichi giochi olimpici, quelli “spaziali” tra dei e semidei. Ecco, dunque, che domani alle 15 Richard Branson, fondatore del Virgin Group, prenderà il via, superando in dirittura d’arrivo il rivale Jeff Bezos, meglio noto come il boss della Amazon, che non sarà pronto prima del 20. Così a tre soli giorni dalla cerimonia inaugurale dei Giochi terrestri, quelli di Tokio, ammorbati dal Covid e senza pubblico, i “nostri” anticiperanno straordinarie emozioni per l’immaginario universale attraverso dirette streaming e social di ogni genere, tanto per far capire che gli umani si stanno preparando al passo definitivo, quello di abbandonare l’irrecuperabile bolgia terrestre per andare a far danni in qualche altro pianeta.
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