Ieri avevo accennato ad Enrico Toti, uno degli eroi non per caso, e al suo rapporto con l’Audace, la centenaria società sportiva romana, oggi presieduta da Cesare Venturini. Toti, antesignano dei paralimpici. era tra i soci, tra cui anche il tenore Beniamino Gigli, lottatore e pesista, che successivamente donò l’attrezzatura completa per la palestra che – in Via Frangipane, all’ombra del Colosseo – reca ancora il nome di “SALA BENIAMINO GIGLI” . Quanto poco sono considerate ed aiutate le società sportive, che pur hanno avuto ed hanno meriti straordinari nell’ambito della società civile. L’Audace Club Sportivo di Roma nasce il 15 ottobre del 1901 per l’azione di un gruppo di appassionati cultori dello sport guidati da Aurelio Cappabianca, il primo presidente. I colori sono il bianco e il rosso, con lo scudo sormontato dall’insegna della Lupa etrusca. Il club trova sede in un ampio ed elegante locale a Corso Umberto I, ma presto si trasferisce al Velodromo “Roma” al Salario. Il ciclismo è, infatti, una delle discipline più praticate, unitamente al nuoto e all’atletica pesante. Quasi subito l’Audace si fa conoscere a livello nazionale, grazie alla forza e alla costanza dei suoi campioni di sollevamento pesi, lotta e ginnastica. Nasce una squadra di calcio che rivaleggia per il primato con la Lazio. La Guerra Mondiale interrompe l’attività. Grande emozione suscita, nella nuova sede di via Frangipane, l’arrivo nell’estate del 1915 di una lettera spedita dal fronte dal consocio Enrico Toti, documento tuttora conservato nella bacheca sociale.
Ruggero Alcanterini