“Il Sindaco del Rione Sanità” era in scena dall’altra sera all’Urbe presso il Teatro Le Salette : la celebre commedia in tre atti scritta da Eduardo De Filippo, inserita dall’autore nella raccolta Cantata dei giorni dispari, è stata per l’occasione romana rivista, diretta e interpretata dall’attore e regista Alfonso Di Vito, che del Teatro Le Salette è anche l’ infaticabile direttore artistico. Applausi ma purtroppo anche lacrime: il 4 marzo, a fine serata, in piedi sul proscenio, insieme agli attori della sua compagnia teatrale, Di Vito ha così salutato il pubblico : “Mettere in piedi quest’opera è stato per noi molto impegnativo, ma crediamo di aver fatto un buon lavoro perché ci siamo immedesimati davvero nei personaggi, credendoci. Questa sera vi salutiamo, perché da domani causa coronavirus, adattandoci a delle ordinanze nazionali su questa emergenza, saremo costretti a chiudere. Speriamo di rivederci presto con le repliche che avremmo voluto fare come da programma. Grazie a tutti”.
Alfonso Di Vito ha saputo regalare al suo pubblico un Don Antonio Barracano credibile e carismatico, impersonando con deciso piglio attoriale il risoluto capofamiglia camorrista descritto nel testo originale da Eduardo, fermo nei propri principi, onesto intellettualmente nel sostenere che «chi tiene santi va in Paradiso, chi non ne tiene viene da me», e convinto a suo modo e con suoi mezzi di voler realizzare alla fine «un mondo che sia meno rotondo e un poco più quadrato».
Efficaci, ben diretti ed anche ben intrepretati tutti i momenti salienti di questa rappresentazione, che è riuscita a coinvolgere il pubblico del Teatro Le Salette facendolo vivere a tratti con pathos – ed in ogni caso sempre con partecipazione empatica – le “udienze” giornaliere dei disperati che si rivolgevano a Don Antonio in cerca di giustizia e protezione.
Alfonso Di Vito, con la sua recitazione e regia, crediamo sia riuscito nell’intento di regalare allo spettatore scenette vive fatte proprie anche dagli altri attori della compagnia coinvolti nello spettacolo; attori che sono stati tutti presentati a fine spettacolo: Massimo Ascione, Mariagrazia Casagrande, Daniele e Sergio Dolzi. E ancora: Vera Francioli, Simona Monti, Federico e Luigi Paesano, Gaetano Salviati e Gianluca Tramice.
Questo ennesimo impegno teatrale di Di Vito impossibile non classificarlo una vera prova d’attore : mesi di tempo per la preparazione on stage, e sarebbe dovuto essere rappresentato fino al prossimo 8 marzo.
Purtroppo, le repliche sono state interrotte repentinamente nella serata del 4 marzo, a cui ha assistito, tra gli altri, lo sceneggiatore e scrittore Marco Tullio Barboni, che di Di Vito è amico ed estimatore da tantissimi anni.
Marco Tullio, accompagnato a teatro dalla moglie Clara e dalla giovane figlia regista Ginevra Barboni, si è intrattenuto a fine performance con il suo amico Alfonso, e gli ha espresso vicinanza e solidarietà.
Doverosi adesso i migliori auguri non solo al Teatro Le Salette, ma a tutto il mondo dello spettacolo italiano, affinché presto passi l’urgenza sanitaria e sia possibile tornare alla normalità sociale.
Lisa Bernardini
Foto copertina: da sx, Alfonso Di Vito e Marco Tullio Barboni