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SE GIOCA LA JUVE E NON IL FACSIMILE, SI VINCE JUVENTUS -LAZIO 2 a 0

Le pagelle del tifoso bianconero Marco Edoardo Sanfelici

PERIN N.G. Non fa una parata che una e battezza fuori un colpo di testa di Luis Alberto, più episodico che cercato. La memoria rovista nei 90 e fischia minuti alla ricerca di un momento che giustifichi una parvenza di voto, ma niente da fare.

GATTI 6 Ha il primato di primo ammonito della gara, tendenza a senso unico. Romagnoli ha sodomizzato Dusan per tutta la partita, ma per Massa si è sempre trattato di scontri di gioco… Il nostro interpreta la prestazione come se ci fosse un premio speciale a chi libera l’area tirando più lontano, ma anche dentro si fa rispettare. Della serie: dove non arriva la classe, si metta la grinta.

BREMER 6,5 Immobile? Nomen omen! Mai visto e mai pericoloso. Serata di sacrificio, anche, soprattutto nei minuti finali, quando per poco Castellanos non gli cambia i connotati. Mi sa tanto che il Man Utd dovrà alzare di molto l’offerta, se lo vuole portare a casa.

DANILO 6 Più col mestiere che con la classe. Quando la squadra va in vantaggio, il capitano di inginocchia esultando, segno di quanta tensione covasse in seno. Non dà spazio a Guendouzi e Felipe Anderson gli gira alla larga. Per oggi può bastare.

CAMBIASO 6,5 Primo tempo di netta sofferenza, con la disperata ricerca della posizione e dell’ispirazione. Poi, come per magia, imbecca Chiesa libero in contropiede, roba che vedrei volentieri da Locatelli, e il 7 nostro ricama il vantaggio. Assist che vale doppio, come le figurine “bisvalide” Panini. Il ragazzo sta imparando a giocare guardando in avanti e non è banale. (WEAH S.V. Primo intervento e cartellino giallo, speso per interrompere un’azione laziale. Si batte ed è già qualcosa)

McKENNIE 7 Niente da fare: c’è una Juve con l’americanino e una Juve senza l’americanino. Questa è la volta “con”, tipo Abbagnale. E’ la belva che si libera in mezzo al campo, filtra, rilancia, corre a portare su la palla, copre e randella. Fuoriclasse? No, no…solo tanta voglia di bagnare la casacca. (ALCARAZ S.V. E’ tornato disponibile)

LOCATELLI 6,5 Non mi è dato di sapere che cosa si sia sentito dire dal mister dopo il disastro di sabato scorso a Roma. Sta di fatto che la seconda versione anti Lazio non ha nulla a che vedere con la prima. Si vede il Loca attivo, deciso, quasi euclideo in alcune aperture. E quanto lavoro in copertura.

RABIOT 6,5 Il secondo sergente dopo McKennie del “genio guastatori” in mezzo al campo. Alla francese però, più soft, in punta di piedi, “dosmàn” come si dice a Torino. Eppure tra il primo e il secondo goal si fa vedere spesso a dialogare con i compagni ricucendo all’arcolaio.

KOSTIC 6 Primi 45 minuti da velo pietoso. Nella ripresa però emerge poco per volta man mano che l’agone si alza e cresce la temperatura nel rettangolo di gioco. Finisce in crescendo andando a contendere palloni e palloni in uscita, offrendo generosi secondi di possesso palla e di tempo che trascorre (ALEX SANDRO S.V. Anche se un suo tiro da fuori area produce un certo brivido a Mandas. Mi rivolgo a quei babbei che magari con la sacra maglia addosso in mezzo al pubblico, testimoniano la loro perfetta imbecillità, fischiando un giocatore con gli stessi colori. E’ la dimostrazione evidente che troppi ragionano con le testa di certuni che si riciclano come “capi popolo” e non c’entrano affatto con la juventinità. Capi popolo che fanno della autorefenza la loro ragione di vita. Chi fischia Alex Sandro mentre entra, non è degno del blasone bianconero e si faccia schifo davanti allo specchio, mentre contempla il brutto soggetto riflesso)

VLAHOVIC 8 Migliore in campo per distacco. Migliore di tanti suoi compagni nella gestione della palla e nel ripiegare per battagliare col primo avversario che capita. Il goal del raddoppio non vale solo la rete in sé, ma è il giusto premio per una prestazione mostruosa per intensità e concretezza. Forse per la prima volta in stagione si vede un giocatore bianconero capace di prendersi la squadra sulle spalle. Che sia la volta buona! (KEAN S.V. Giusto far tributare a Dusan la standing ovation)

CHIESA 7 Spurga nel primo tempo la bile accumulata. Quando rientra in campo appare liberato da pesi e contrappesi. Imbeccato al bacio da Cambiaso,non si guarda intorno, ma va a colpo sicuro, come solo i campioni sanno fare. Ed è subito Juve. Esce nel tripudio di un popolo che gli vuole bene e che vorrebbe sempre applaudirlo (YILDIZ S.V. Ha la possibilità di spaziare e di traccheggiare per tenere il pallone e farlo sparire. Ci riesce così così e quando può andarsene via palla al piede, denota tutta la sua corsa lenta)

ALLEGRI 7 Presenta una formazione logica, schierata nel canonico 3 – 5 – 2, unico modulo che la squadra sa tenere e sostenere. Per tutto il tempo iniziale la Juventus smaltisce le tossine nervose e fisiche e si distende come liberata da orpelli mentali nella ripresa, giocata in distensione e efficacia. Chissà che cosa avrà detto ai “ragazzi” tra domenica e lunedì, per vedere realizzata una metamorfosi così accentuata. Le due reti non sono frutto della casualità, ma di giocate tecnicamente di rilievo. Quindi questa squadra ha anche dei valori? Certo, a patto che tutti insieme scarichino la testa da mucchi immani di “paturnie”. Ora tocca a Tudor, frettolosamente fatto passare come un santone del calcio, ricomporre i cocci e il ritorno a Roma per lui presenterà difficoltà varie ed eventuali. La Juve ha messo un’ipoteca notevole sulla finale di maggio, a patto che non ritorni a masturbarsi il cervello. Siamo di fronte ad una vittoria convincente, merce rara di questi tempi. Guai a non attingere da essa tutto il vantaggio che ne può derivare e da calare in campionato da subito. Una rondine non fa primavera, giusto. Intanto però ha fatto il nido sotto il tetto della…Chiesa.

Marco Edoardo Sanfelici

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