19 SETTEMBRE 2018
Bullo il padre, bulla la madre, bulli il figlio e la sorella, una famiglia pure quella, che a scuola deve andar… Eh sì, ieri, in una palestra di Porto Ferraio, all’Elba, ha fatto garbatamente il suo ingresso il Ministro alla Pubblica Istruzione Bussetti, in compagnia del Presidente della Repubblica, Mattarella. Si è testimoniata pubblicamente sul territorio e non al Quirinale, com’era divenuta tradizione, la voglia e la volontà di riscatto, di andare in controtendenza rispetto alla rassegnazione che negli anni ha lasciato scivolare su di un piano inclinato il nostro sistema scolastico abbarbicato alle cattedre. Se la scuola deve essere la casa degli studenti ed il rapporto con le loro famiglie ed il territorio deve essere diverso, occorre far sì che le strutture siano accoglienti e complete, sicure, aperte all’innovazione e che i genitori non siano bulli più dei figli. Dunque, dopo le parole del Capo dello Stato, immagino che ci si apra ad un diverso taglio educativo, che non si trascurino minimamente le insidie perverse del bullismo, piuttosto che delle dipendenze, dalle droghe di ogni tipo, vegetali, sintetiche ed elettroniche. Sembra paradossale, ma il Presidente Sergio Mattarella ha ritenuto di dover sottolineare con forza la necessità che la politica, il Governo del Paese, si concentrino sulla questione scuola, come il tema prioritario da affrontare, il nodo gordiano da sciogliere, se non drasticamente da tagliare per fare dell’Italia un Paese affidabile sotto tutti gli altri punti di vista. Sembra incredibile, ma antisismicità a parte, l’Osservatorio Nazionale sull’Amianto ci ricorda che 2.400 edifici scolastici e università, espongono quotidianamente ai rischi da amianto, al mesotelioma, 350.000 studenti e 50.000 tra docenti e non docenti. Basterebbe il problema della bonifica delle strutture per far capire quanto ci sia da fare senza por tempo in mezzo, ma certamente non basta, perché occorre cambiare radicalmente mentalità. Ieri a Portoferraio c’era una importante delegazione del mondo dello sport, guidata dai Presidenti Malagò e Pancalli (CONI e Comitato Paralimpico) per rinnovare l’ideale alleanza, la profferta di una collaborazione mai espressa e realizzata sino in fondo, ma che potrebbe essere davvero la chiave d’accesso al paradiso, quello della salute fisica e mentale, essenziale per una straordinaria economia di scala ed una maggiore qualità della vita collettiva, come sostiene da sempre lo stesso Ministro, professore in scienze motorie, Marco Bussetti.