Una nuvola di fumogeno rosso è comparsa oggi davanti ad Anzio. Intorno a lei un gruppo di studenti in protesta con megafoni e striscioni alla mano. A manifestare sono stati i ragazzi dell’Opposizione studentesca d’alternativa (Osa) che insieme agli studenti dell’Istituto nautico Marcantonio Colonna di Anzio hanno protestato appendendo cartelloni all’entrata del palazzo. I giovani lamentano un presunto sfratto che sarebbe stato notificato alla scuola. “Ci negano diritti, ci chiudono le scuole: contro Comune e governo saremo opposizione”, si legge sullo striscione appeso da parte parte all’entrata del Comune. “La vostra indifferenza sta cancellando il nostro futuro”, recita un altro. Insieme ai ragazzi hanno preso parte al corteo, partito dall’Istituto Colonna, anche i genitori degli studenti. “Nella sede di Anzio dell’istituto il tribunale di Velletri ha degli archivi, i documenti sono riservati e nel frattempo che decidono dove metterli la scuola è stata resa inagibile”, spiega Gabriele che fa parte dell’organizzazione Osa. “Prima non erano state fatte perizie, una volta che la preside l’ha richiesta a fine luglio la scuola è stata chiusa. Gli studenti – aggiunge – non possono entrare a scuola e per ora cinque classi sono state trasferite in una scuola dell’infanzia di Anzio, le altre non si sa”.
“Oggi 3 ottobre, Osa insieme agli studenti del nautico Colonna di Anzio e ai loro genitori, ha protestato sotto la sede del Comune dato lo sfratto che gli studenti dell’istituto hanno subito”, si legge in una nota dell’organizzazione studentesca. “Dopo il corteo abbiamo bloccato la didattica della sede e dopo una giornata di lotta abbiamo fatto un incontro col sindaco. Abbiamo ottenuto – prosegue – un tavolo di incontro tra comune di Anzio, Città metropolitana e ufficio scolastico regionale dove faremo valere le ragioni di chi ogni giorno vive la condizione di una scuola distrutta da anni di politiche di centrosinistra e centrodestra. Noi – sottolinea – vogliamo che gli studenti tornino nel loro plesso con le adeguate attrezzature perché non vogliamo elemosinare spazi da altre scuole. Perché politiche del genere aumentano solamente l’abbandono scolastico che è altissimo per i ragazzi nelle fasce economiche in difficoltà. Domattina ci vediamo davanti alla sede romana del nautico per continuare con un picchetto – conclude la nota – finché non otterremo ciò che chiediamo. La lotta non si ferma”.
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