In una nota diffusa ieri (che riportiamo in calce integralmente) i consiglieri comunali della minoranza a Sabaudia Vincenzo Avvisati, Simone Brina, Maurizio Lucci, Giancarlo Massimi, Enzo Di Capua e Immacolata Iorio hanno manifestato il loro dissenso sulle, ad oggi, mancate risposte dell’Amministrazione sulla scelta di far smaltire i rifiuti indifferenziati presso l’impianto di Castelforte dopo la rottura dei rapporti con la Rida di Aprilia.
Questo cambiamento potrebbe oltretutto avere un impatto sui costi del servizio. Voci di corridoio suggeriscono infatti che il passaggio a una nuova società potrebbe portare a spese maggiori per il comune, e di conseguenza per i cittadini.
Va poi inoltre aggiunto che l’impianto di Castelforte è stato ritenuto da una sentenza del Consiglio di Stato (357/2024) non idoneo a trattare rifiuti indifferenziati in quanto tale impianto è solo meccanico (TM) e non biologico meccanico (TMB) e non è indicato nel piano regionale a trattare rifiuti indifferenziati e conseguentemente non sembra averne le autorizzazioni necessarie. Lo stesso piano regionale poi prevede che se una provincia o un ATO è autosufficiente non devono essere realizzati ulteriori impianti per una questione di minore impatto verso l’ambiente.
Le direttive comunitarie e le normative nazionali chiariscono infine che il rifiuto indifferenziato non può essere trattato negli impianti TM.
La nota stampa dell’opposizione:
“Abbiamo avuto modo di vedere dall’albo pretorio del Comune la pubblicazione di due determinazioni di liquidazioni di costo per lo smaltimento della frazione indifferenziata dei rifiuti presso l’impianto di Castelforte. Questo a seguito della rottura dei rapporti con la RIDA di Aprilia. I Consiglieri comunali Giancarlo Massimi e Simone Brina avevano richiesto l’11 di agosto scorso la convocazione, avendone i numeri, della Commissione Bilancio per avere contezza dei chioschi e dell’eventuale aggravio delle spese che, dovendosi coprire per intero con le tariffe a carico degli utenti, avrebbero potuto comportare una modifica del Pef.
A questa richiesta è pervenuta una nota del Presidente della Commissione, allegando una nota degli uffici, sostenendo che tale richiesta esulava dalle competenze della commissione bilancio perché si trattava di un atto degli uffici. Fermo restando che non era intenzione dei richiedenti la convocazione della commissione entrare nel merito delle scelte sui siti di conferimento, e del tutto evidente che questa scelta influisce sul bilancio e sul pef adottato dal consiglio comunale previo parere della competente commissione bilancio.
Atteso la funzione di indirizzo e di controllo del consiglio comunale se é pur vero che esse svolgono una funzione di supporto ed ausiliare all’attività consiliare, dall’altro lato nella fattispecie la richiesta riguardava l’esame, seppur informativo, su un tema che potrebbe avere una rilevanza sui costi dell’ente. Sempre su questo argomento era stata presentata, ancora senza risposta nonostante siano trascorsi i tempi previsti dal regolamento di funzionamento del consiglio e dal TIJEL, una interrogazione dei consiglieri Maurizio Lucci e Vincenzo Avvisati in data 2 agosto 2024.
Sempre sullo stesso tema i consiglieri Giancarlo Massimi e Simone Brina hanno presentato interrogazione l’8 ottobre 2024. Essendo il tema delicato si chiede di voler inserire l’argomento all’odg del prossimo consiglio comunale e al Prefetto di voler vigilare sull’applicazione delle norme che regolano il funzionamento del Consiglio Comunale atteso che ci sono ancora diverse interrogazioni per le quali sono abbondantemente trascorsi i tempi previsti per la risposta”.
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