Le festività natalizie rappresentano un momento di grande relax, durante il quale speriamo di recuperare le nostre energie fisiche e mentali. Tuttavia, le riunioni familiari non sempre sono veramente serene ed i pranzi, le cene e l’uso di quantità superiori alla norma di cibo, dolciumi e alcolici possono scompensare il nostro equilibrio alimentare e, sopratutto se non siamo più giovanissimi, anche i nostri parametri clinici, esponendoci al rischio di ipertensione e ipercolesterolemia. Di fatto le festivita possono produrre, come “effetto collaterale” anche uno notevole stress fisico e mentale, di cui però facciamo molta fatica a renderci conto. Se dopo le feste ci sentiamo appesantiti, stanchi, irritabili e facciamo fatica ad alzarci ed a chiudere cerniere e bottoni a causa dell’aumentato girovita, dobbiamo pensare a qualche intervento correttivo ed eventualmente ad un controllo delle nostre analisi e del nostro stato di salute. Tanto per iniziare eliminiamo dalla nostra dispensa e dal nostro frigo tutti i residui dei cibi e dei dolci delle feste, per evitare di prolungare per settimane il regime di sovralimentazione. Se si tratta di alimenti confezionati doniamoli a qualche associazione: ci sentiremo subito meglio sia sotto il profilo spirituale che alimentare. Evitiamo di consumare alcolici e “cibo spazzatura”, almeno per qualche settimana, per dare modo al nostro fegato di eliminare l’enorme sovraccarico di lavoro a cui lo abbiamo sottoposto. Cerchiamo di bere molta acqua, di ritrovare dei regolari ritmi di veglia e di sonno e di fare una adeguata attività fisica. Non solo le palestre, ma anche le nostre meravigliose città d’arte e le bellezze naturali del nostro straordinario territorio, ci possono aiutare a ritrovare un po’ di forma fisica con lunghe passeggiate all’aperto. Tuttavia, non dimentichiamo lo stress psicologico ed il sovraccarico emotivo legato alle feste. Le riunioni familiari e gli incontri ed i pranzi tra amici molto spesso sono fonte di “problemi” o “veri e propri guai”, oltre che di gioia. Spesso ci si sente “costretti” ad incontrare persone che, se non sono completamente sgradite, ci creano comunque un forte disagio ed in molti si sentono limitati nella loro libertà dagli inevitabili compromessi legati agli equilibri familiari. Tutto questo entro certi limiti è perfettamente normale, perché l’irreale armonia familiare dei film natalizi e delle pubblicità rappresentano un risultato di una sceneggiatura appositamente costruita. La realtà è molto diversa e purtroppo, come ben sanno gli psicologi, durante le feste natalizie liti contrasti e situazioni di disagio si amplificano piuttosto che placarsi, come si amplifica anche il senso di solitudine e la mancanza di persone care dalle quali si è stati separati per i motivi più disparati. Purtroppo troppo spesso durante le feste tentiamo inutilmente di compensare queste emozioni mangiando o bevendo in modo sproporzionato. Quindi, dopo di esse, dobbiamo quasi sempre metterci a dieta e ritrovare un equilibrio psicologico messo a dura prova dall’assenza o dalla eccessiva sovraesposizione ai nostri cari. Se siete in coppia, una vacanza o almeno una romantica cenetta con il proprio patner ed una maggiore attenzione alle sue esigenze, in genere sono sufficenti per attenuare i malumori del pranzo con l’“amata suocera”, ma se le tensioni sono esplose in modo violento, è il momento di pensare ad una terapia di coppia prima che sia troppo tardi. Se invece siete soli, è il momento di pensare un po’ a voi stessi: regalatevi un corso di ballo, un massaggio, una dieta, un trattamento estetico. E’ importante, comunque sia, gratificarsi, quindi stabilite un programma di piccole gratificazioni da fare a se stessi quando si è seguito un corretto comportamento della dieta e dell’attività fisica. Può trattarsi di un piccolo acquisto (un libro o un rossetto) o un’attività gratificante (cinema, mostra, centro benessere, parrucchiere) o qualunque cosa rappresenti “un premio” da godere per essersi presi cura della propria salute.
Emanuela Totaro (Psicologa)
Monica Grosso (Biologa Nutrizionista)
“Studio di Psicologia Psicosomatica”