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Roma, verde pubblico. Ecoitaliasolidale: “60mila alberi a rischio nella città più verde d’Europa”

Questi giorni con il maltempo, le forti piogge e con il record di raffiche di vento sono caduti a terra alberi interi e rami causando pericolo e disagi. Il tutto si è aggiunto ad intense giornate di incendi sempre più frequenti, pericolosi e di ampie proporzioni nella Capitale e nella provincia.

“Ribadiamo che le cause degli incendi sono, oltre alle alte temperature di questi giorni, l’incuria della manutenzione degli spazi verdi – commenta Piergiorgio Benvenuti e Giuliana Salce, rispettivamente Presidente e Responsabile Regionale per il Lazio del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale – Ricordiamo come Roma è il Comune con più ettari di verde d’Europa che rappresenta il 67% del territorio cittadino, ovvero 85mila ettari sui 129 mila totali. Non solo, Roma è anche il più grande comune agricolo d’Europa con i suoi 50 mila ettari coltivati”.

Per quanto riguarda gli alberi capitolini, vi è la necessità impellente di difendere un patrimonio ambientale importante, sono infatti 330.000 le alberature presenti a Roma, con almeno 60mila a rischio.

“Sino ad oggi nella Capitale si è avuta la peggiore manutenzione del verde della storia della città – proseguono gli esponenti ambientalisti – e da risorsa il patrimonio ambientale si è trasformato in un costante pericolo. Oltre alla mancanza di manutenzione vi sono stati da anni scarsi programmi di nuove piantumazioni . Per non parlare poi della totale mancanza di interventi per contrastare il fenomeno della presenza della cocciniglia tartarugata, nome scientifico Toumeyella parvicornis, presente in modo sempre più diffuso, proprio sul pino comune.

“Ai nostri appelli che da tempo stiamo lanciando per la difesa dell’ambiente, dei parchi, dei giardini e degli alberi nella Capitale – conclude Benvenuti- l’unica cosa che si nota è l’inerzia ed il silenzio anche da parte dell’attuale amministrazione, in continuità con la precedente a 5Stelle, e gli unici interventi avvengono sempre in emergenza, senza una adeguata e tempestiva programmazione”.

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